Caso Tercas accende lo scontro: UE valuta appello mentre l’Italia chiede i danni
Non si placano le polemiche per il caso della banca Tercas. Ieri il Tribunale Ue ha accolto con favore il ricorso dell’Italia contro la decisione della Commissione Ue che aveva giudicato l’intervento del Fitd, il Fondo Interbancario, a sostengo della Popolare di Bari per il salvataggio di banca Tercas come aiuto di Stato. “La Commissione Ue – scrivono i giudici europei – non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo di sostegno del Fitd fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane”.
Il caso Tercas e le reazioni
Immediate le reazioni subito dopo la sentenza. Dall’Abi, il presidente Antonio Patuelli e il dg i Sabatini hanno auspicato a che la “Commissione Europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle “quattro banche” e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fitd che “trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie”. “Spero che la Vestager – ha detto inoltre il numero uno dell’Abi – rifletta con attenzione sulla sentenza e ne tragga tutte le conclusioni sia per i rimborsi sia per le sue funzioni di commissario. Penso che farebbe bene a dimettersi da commissario europeo”. “Le sue determinazioni – ha concluso– hanno aggravato le crisi bancarie in Italia: sono diventate più costose per i risparmiatori, gli investitori e le banche concorrenti. Le conseguenze di una sentenza sono giuridiche, economiche e anche istituzionali”.
Le richieste danni all’Ue
E il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, si è detto pronto a “esaminare ogni probabilità giuridica per chiedere e ottenere dalla Commissione i giusti risarcimenti, da un lato per i risparmiatori e dall’altro per le banche concorrenti che hanno dovuto pagare molto di più”. “Chiederemo i danni, perchè di danni ne abbiamo avuti un’infinità. Abbiamo perso un miliardo di raccolta con la vicenda Tercas”. Così il presidente di Popolare di Bari Marco Jacobini, a margine del comitato esecutivo dell’Abi, ha reso nota l’intenzione di chiedere il risarcimento dei danni all’Europa. Ma anche il Codacons annuncia oggi una maxi azione risarcitoria in relazione ai gravi errori commessi nella gestione delle crisi bancarie in Italia. L’associazione dei consumatori ha avviato le pratiche per una maxi causa risarcitoria collettiva contro la Commissione Europea alla quale saranno chiamati a partecipare tutti gli investitori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.
Vestager: risoluzione di Etruria & Co decisa da Bankitalia
Oggi interviene la stessa responsabile dell’Antitrust europeo, Margrethe Vestager, sottolineando che il caso Tercas non va legato ai salvataggi di altre banche italiane. “La valutazione su Tercas l’abbiamo vista anche in casi precedenti, è in linea con la prassi della Commissione. Guardando alle quattro banche, la cosa che ha dato il via alla risoluzione è stata la decisione di Banca d’Italia nel 2015, è stato questo che ha messo le banche in risoluzione” ha sottolineato la commissaria. Inoltre ha affermato di non aver ancora deciso se fare appello nei confronti della decisione del Tribunale, dal momento che “il giudizio è molto recente e dobbiamo analizzare le motivazioni; è ovvio che in un modo o nell’altro dovremo affrontarlo, perché è una decisione della Corte e ha conseguenze sul modo in cui lavoriamo”, ha spiegato la Vestager.