Certificati Corridor per fare trading con mercati laterali, sul SeDex la novità targata SocGen
Dopo il grande successo dei Certificati a Leva Fissa, Societe Generale punta ancora sull’innovazione lanciando per prima in Italia i certificati Corridor. A sei anni di distanza dal lancio dei certificati a leva fissa giornaliera, divenuti velocemente un prodotto di grande successo in un contesto di forte direzionalità dei mercati, la banca transalpina leader nel mercato degli strumenti quotati ha lanciato su Borsa Italiana una nuova famiglia di certificati, i Corridor, concepiti per prendere posizione in caso di andamenti non direzionali dei mercati.
I Corridor si rivolgono ad investitori evoluti che intendono sfruttare strategicamente la presenza di mercati che non hanno un chiaro andamento rialzista o ribassista. Quotati a partire dal 18 gennaio sul segmento SeDeX di Borsa Italiana, i Corridor sono caratterizzati da un profilo di rimborso chiaro e trasparente: è prevista la possibilità di investire su uno specifico sottostante con l’aspettativa che, nell’arco di vita del prodotto, il valore di tale sottostante rimanga sempre all’interno di un “corridoio” delimitato da una Barriera Superiore e una Barriera Inferiore predefinite. In tal caso a scadenza il Corridor riconoscerà un valore predefinito pari a 10 euro; in caso contrario, con quindi la violazione della Barriera Superiore o di quella Inferiore nel corso della vita del prodotto, l’investitore perderà integralmente il capitale investito. I Corridor hanno liquidità infragiornaliera fornita da Societe Generale e sono negoziabili ogni giorno in tempo reale sul SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di mercato compreso tra 0 e 10 euro circa.
“Contrariamente agli strumenti tradizionali long o short, i Corridor consentono di ottenere un rendimento positivo anche se il sottostante rimane stabile. I Corridor rappresentano una nuova tappa dell’evoluzione della gamma di SG, sempre attenta a offrire strumenti innovativi, trasparenti e in grado di implementare specifiche esposizioni tattiche”, rimarca Marcello Chelli, Co-Head Public Distribution di Societe Generale in Italia.
Funzionamento dei Corridor
Condizione essenziale per il rimborso a scadenza dell’importo fisso di 10 euro per certificate è che, durante la vita del prodotto, il valore del Sottostante rimanga sempre all’interno di un “corridoio” predefinito, delimitato da due barriere che non devono essere mai raggiunte o superate al rialzo (Barriera Superiore) o al ribasso (Barriera Inferiore).
Sono due i possibili scenari a scadenza per questa famiglia di prodotti:
– se durante tutta la vita del prodotto il valore del Sottostante non raggiunge o supera né la Barriera Inferiore né quella Superiore, l’investitore riceve 10 Euro per ogni Corridor detenuto;
– se, invece, una delle Barriere viene raggiunta o superata, il Corridor si estingue immediatamente e anticipatamente senza corrispondere alcun importo e l’investitore perde tutto il capitale investito.
Il prezzo dei Corridor nell’arco di vita del prodotto (le durate sono di 3, 6 o 9 mesi) oscillerà quindi tra 0 e 10 euro andando a riflettere implicitamente la probabilità che a scadenza venga riconosciuto o meno il valore di 10 euro. Se i sottostanti si mantengono abbastanza distanti dalle due Barriere il prezzo dei Corridor andrà ad avvicinarsi a quota 10 euro, di contro un avvicinamento a uno dei due livelli Barriera comporterà una discesa del prezzo del certificate.
Sei diversi sottostanti con “corridoi” più o meno stretti
Societe Generale ha quotato in totale 62 certificati Corridor che si rifanno a 6 dei sottostanti maggiormente utilizzati dai trader italiani: l’indice FTSE MIB, i titoli delle due maggiori banche italiane (Intesa Sanpaolo e Unicredit), l’oro, il future sul petrolio WTI e il tasso di cambio euro/dollaro. Qui trovi la lista completa della nuova famiglia Corridor.
Questa prima serie di quotazioni presenta una scadenza di breve o medio termine (marzo, giugno e settembre 2018) con Barriere più o meno profonde anche per medesimi sottostanti. Oltre alla scelta del sottostante l’investitore può quindi decidere se investire su prodotti con barriera più vicina, che implica una rischiosità maggiore abbinata a un rendimento potenziale a scadenza più elevato, oppure per un medesimo sottostante con però maggiore distanza dalle barriere, meno rischio e con inferiore rendimento a scadenza.
Questi certificati sono emessi da SG Issuer (gruppo Societe Generale) e garantiti da Societe Generale. L’investitore è esposto al rischio di credito di Societe Generale (rating S&P A; Moody’s A2; Fitch A+). In caso di default di Societe Generale, l’investitore incorre in una perdita del capitale investito.