Cessione del quinto, rumor: banche italiane chiedono regole meno severe. Possibile risparmio di quasi 1 miliardo di euro
Banche italiane sotto i riflettori, all’indomani dell’incontro tra Bankitalia e i dirigenti dei principli istituti da un lato e la numero uno della Supervisione bancaria della Bce, Daniel Nouy, dall’altro.
Fonti interpellate da Reuters hanno indicato che, in merito alla questione degli accantonamenti degli NPL, Nouy è stata “inflessibile”.
Un’altra fonte ha affermato che non è ancora chiaro il momento in cui le regole sugli NPL contenute nell’addendum della Banca centrale entreranno in vigore.
Reuters riporta allo stesso tempo che c’è un’altra questione che preme alle banche italiane, al di là degli accantonamenti che devono essere operati a fronte dei crediti deteriorati: è quella della cessione del quinto.
Così spiega Reuters:
“Tra le proposte di modifica alle regole europee sul capitale delle banche ce n’è una che riguarda un tipo di credito a rischio quasi zero e tipicamente italiano, che farebbe risparmiare quasi un miliardo di euro di capitale alle banche nazionali, secondo stime di settore. Si tratta del prestito con cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CDQ), che oggi nel regolamento sui requisiti di capitale delle banche europee (CRR), è trattato come gli altri finanziamenti al consumo con un assorbimento patrimoniale pari al 75% del CET1 ma che l’Italia spinge per far scendere al 35%”.
Reuters ricorda come sia stata l’Abi a spiegare nel corso di un seminario che si è tenuto lo scorso novembre che l’emendamento volto ad ammorbidire le regole sulla cessione del quinto è stato inserito dall‘europarlamentare tedesco Peter Simon, relatore per la nuova CRR, ovvero per le disposizioni sui requisiti di capitale a cui le banche europee devono attenersi, che dovrebbero entrare in vigore a fine anno.
La decisione finale avverrà dopo trattative tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio europeo.
“Nella bozza del testo del Parlamento europeo -riporta ancora Reuters – si spiega che la modifica è giustificata perché questi prestiti con specifiche garanzie hanno una probabilità di default considerevolmente più bassa e quindi possono essere coperti con molto meno capitale”.
Intanto lo stesso direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini ha riferito a Reuters che, “se passerà questo emendamento, lo strumento della cessione del quinto potrebbe diventare un benchmark in Europa per supportare il finanziamento per le famiglie”.