Cir-Exor, trovato accordo su Gedi: la famiglia Agnelli compra la quota di controllo
E’ arrivata nella tarda serata di ieri la decisione di Cir della famiglia De Benedetti sul futuro del gruppo editoriale Gedi, che controlla ben 25 testate giornalistiche italiane (tra cui Repubblica, La Stampa e L’Espresso) e tre radio nazionali (tra cui Radio Deejay e Capital). Ieri al termine del consiglio di amministrazione di Cir è arrivata la notizia della sottoscrizione dell’accordo per la vendita a Exor (la finanziaria della famiglia Agnelli) della partecipazione detenuta da Cir in Gedi pari al 43,78 per cento.
Cir era uscita allo scoperto venerdì sera, confermando la trattativa in corso con il gruppo guidato da John Elkann (che già deteneva una quota del 5,9% in Gedi) per “una possibile operazione di riassetto dell’azionariato di Gedi”. E così dopo quasi 30 anni durante i quali sono stati azionisti di controllo di Gedi, i De Benedetti hanno deciso di vendere la loro quota a un prezzo di 0,46 per azione, per un controvalore complessivo dell’operazione di 102,4 milioni di euro.
Nel comunicato congiunto si legge che l’esecuzione del trasferimento è subordinata esclusivamente al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità, incluse la Commissione Europea e l’AGCOM e, in ragione della tempistica dei procedimenti autorizzativi, è prevedibile che l’operazione potrà essere completata entro il primo quadrimestre del 2020.
I dettagli
All’esito del closing, Exor, che per l’operazione farà impiego di mezzi propri, “avvierà per il tramite di una società per azioni di nuova costituzione un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria (Opa) sulle azioni Gedi non già detenute”. Cir non lascia però del tutto il mondo dell’editoria: punta a reinvestire nella nuova società, allo stesso valore dell’Opa, acquisendo una quota pari al 5% di Gedi “in trasparenza, al fine di accompagnare l’evoluzione della società editoriale nei prossimi anni”.
Inoltre, le due società stipuleranno alcuni accordi concernenti il reinvestimento e la loro partecipazione nella nuova società, prevedendo tra l’altro il diritto di Cir di essere rappresentata nel consiglio di amministrazione di Gedi e le usuali pattuizioni concernenti vincoli agli atti di disposizione delle azioni.
“Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che anche grazie alla propria proiezione internazionale saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso”, dichiara Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir. Con questa operazione, spiega Elkann, “ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo”.
Intanto, sempre ieri, Gedi ha perfezionato la vendita del proprio 30% di Persidera a F2i TLC 2 e a Ei Towers. Un’operazione ha determinato una riduzione di €71,1 milioni dell’indebitamento finanziario netto del gruppo.