Città: ecco le più promettenti per investire nel 2020 con un occhio all’impatto ambientale
30 città nel mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, passando anche per l’Europa, risultano più promettenti per investire quest’anno. A individuarle è la società di investimento Schroders, basandosi sull’Indice Schroders Global Cities 2020, che classifica le città globali sulla base di tre parametri: impatto economico, impatto universitario e per il primo anno impatto ambientale. Ecco la graduatoria, giunta alla sua quinta edizione, delle metropoli più solide a livello economico e più interessanti per gli investitori.
L’impatto ambientale cambia la classifica
Per il quarto anno consecutivo Los Angeles ha mantenuto la sua posizione ai vertici della classifica. Pur restando al primo posto, il punteggio complessivo ottenuto dalla città americana è però diminuito a causa di uno score mediocre sull’impatto ambientale, nuovo criterio di valutazione introdotto quest’anno. Londra mantiene il secondo posto, nonostante la Brexit, grazie a un’economia che continua ad attrarre società multinazionali, alle eccellenti università che ospita e al buon punteggio ottenuto in termini di impatto ambientale. Nel terzo gradino del podio si conferma Hong Kong.
“Le città sono responsabili per oltre il 70% delle emissioni globali di CO21 e il modo in cui rispondono al rapido processo di urbanizzazione globale, così come alle preoccupazioni ambientali e sociali, rappresenta sia una sfida che un’opportunità per policymaker, residenti e investitori”, ha sottolineato Tom Walker, Co-Head of Global Cities.
Tra i principali cambiamenti di quest’anno si nota Stoccolma, che è entrata nella top 30 per la prima volta, al 29° posto, grazie a punteggi notevoli dal punto di vista ambientale e di Pil. Si tratta dell’unica città scandinava inclusa tra le prime 30 posizioni. Anche le città statunitensi Seattle e Austin hanno scalato la classifica: entrambe sono all’avanguardia nell’economia della conoscenza e offrono nuovi posti di lavoro ben retribuiti rispetto ad altre località, come mostra l’ottimo punteggio sul reddito medio. Seattle e Austin sono riuscite a ottenere questo risultato nonostante non siano città molto grandi se paragonate ad altre metropoli globali.
Le città cinesi hanno ottenuto punteggi poco elevati a livello di impatto ambientale, e ciò le ha portate a perdere posizioni in classifica. Tuttavia, pur avendo ottenuto valutazioni basse sulla qualità dell’aria e dell’acqua, Pechino e Shanghai continuano a essere parte della top 20, rispettivamente al 19° e 20° posto, grazie ai rating elevati sugli altri due “impatti”. Gli analisti di Schroders restano comunque ottimisti riguardo alle città cinesi, in virtù del loro crescente utilizzo di combustibili a basse emissioni. Tuttavia, ciò non è ancora riscontrabile nei dati.
“Sebbene le emissioni di gas a effetto serra cinesi rappresentino circa il 27% delle emissioni totali a livello mondiale, quelle a livello pro-capite sono inferiori rispetto agli Stati Uniti – ha precisato l’esperto – Riteniamo che la transizione verso forme di energia rinnovabile e il crescente utilizzo di veicoli elettrici siano due aree in cui le emissioni delle città cinesi diminuiranno a ritmo sostenuto”.