Classe energetica: ecco quanto incide su prezzi case e bollette gas
La bassa efficienza non paga. Chi nel 2017 ha deciso di investire in una casa in classe E (o meno) ha visto il proprio immobile perdere di valore, passando dai quasi 2.000 euro al metro quadro di media a poco più di 1.800, una flessione dell’8%. Le abitazioni in classe A, al contrario, si sono rivalutate del 2% in cinque anni, comunque meno di quanto abbiano fatto quelle in classe media che hanno conosciuto un aumento di valore del 5%, passando da 2.073 euro al metro quadro a 2.168. E’ il quadro che emerge da uno studio di Immobiliare.it Insights, la business unit specializzata in studi di mercato di Immobiliare.it.
Emerge poi che lo scarto percentuale tra il prezzo della classe alta rispetto a quella media si sia ridotto di 2 punti percentuali negli ultimi 5 anni (passando dal 21% al 19%), mentre con la classe bassa la forbice del prezzo è aumentata di ben 7 punti percentuali (passando dal 25% al 32%).
Andando ad analizzare lo stock degli immobili in vendita, infatti, attualmente il 76% è a bassa efficienza energetica (classe E o inferiore), in aumento di quasi il 10% rispetto a 5 anni fa. L’11% si qualifica come ad elevata efficienza (classe A o superiore) e solitamente si tratta di edifici di nuova costruzione. Rispetto al 2017 c’è stata un’impennata di quasi il 70% di case in classe A dovuta sì ad un proliferare di edifici “green” o riqualificati, ma anche alla difficoltà di far uscire dal mercato immobili di questo genere a causa dei costi elevati. È invece la categoria media (dalla B alla D) l’unica ad aver ridotto nel tempo la sua presenza sul mercato italiano: quasi un -30% negli ultimi 5 anni, rappresentando ora il 13% dell’offerta. Si tratta infatti della più appetibile dagli acquirenti e di quella più facilmente efficientabile.
Le differenze di prezzo e i risparmi sulle bollette con una classe energetica alta
Prendendo in esame un immobile tipo, ovvero un trilocale di 100 mq, emerge come al Nord-Est ci sia la più rilevante differenza di prezzo tra immobili in classe alta e bassa: l’elevata efficienza energetica costa oltre il 40% in più (269.632 euro vs. 159.006 euro). Poco sotto tale percentuale le Isole (39%). Al Nord-Ovest la forbice si attesta sul 30%, 20% al Sud. È al Centro che lo scostamento si riduce sensibilmente: un 16% circa (259.367 euro vs. 218.964 euro).
A saltare all’occhio poi c’è il grande risparmio sulle bollette di gas per chi ha una casa ad alta efficienza energetica. Prendendo come riferimento quanto comunicato a livello trimestrale dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, in un trilocale i consumi di gas annui in un trilocale di più in bassa efficienza sono 1.964 euro/anno al Nord-Ovest e 1.803 al Nord-Est. Nel resto del Paese l’esborso si aggira sui 1.400 euro/anno. In alta efficienza, invece, i costi maggiori – comunque sensibilmente più bassi rispetto alle classi meno performanti – si registrano al Sud e nelle Isole (892 euro/anno e 852 euro/anno). Al Centro ci si aggira sui 700 euro/anno, mentre al Nord si rimane tra i 600 euro/anno della parte Est e i 500 euro/anno di quella Ovest.
Pertanto, nel Nord del Paese si arriva ad avere un vero risparmio sulle bollette – da 3 a 4 volte meno – grazie ad una maggiore efficienza energetica degli immobili. Al Centro con una casa in classe elevata si spende circa la metà. Mentre al Sud e nelle Isole una bassa efficienza energetica porta a spendere in consumi circa il 60% in più all’anno.