Claudio Borghi, Lega: debito pubblico, Bce può ridurlo con rottamazione BTP acquistati con QE
Debito pubblico, eterna spina nel fianco dell’Italia. Ma per Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, la Bce potrebbe fare molto per ridurlo. Come? Rottamando quei BTP che ha acquistato nell’ambito del piano Quantitative easing con cui ha fornito, nel caso specifico dell’Italia, quello che viene considerato lo scudo BTP.
Acquistando titoli di stato e corporate bond (dell’intera Eurozona), la Bce ha protetto di fatto i titoli dagli attacchi speculativi, che si sono accaniti contro l’Italia soprattutto nel 2011.
Borghi illustra la sua ricetta taglia-debito che comporta l’aiuto della Bce:
“E’ molto semplice. Se la Bce vuole veramente aiutare l’Italia a ridurre il debito pubblico, le daremo il permesso di rottamare i titoli di Stato italiani acquistati con il Quantitative easing (Qe)”, ha detto, in un’intervista rilasciata a Market News International.
In questo modo, “il nostro debito pubblico scenderebbe automaticamente senza problemi per nessuno”.
Borghi ha precisato che la rottamazione riguarderebbe titoli di Stato per circa 400 miliardi a settembre, mese per cui è prevista la fine del bazooka monetario lanciato dalla banca centrale. Se avvenisse la rottamazione, di tanto potrebbe dunque scendere il debito pubblico, che oscilla attorno a 2.300 miliardi.
Ma come avverrebbe la rottamazione? Il responsabile economico della Lega spiega che il meccanismo prevede che, nel momento in cui “i titoli di Stato arrivano allo loro naturale scadenza, la Bce invece di chiederne il rimborso al Tesoro, li cancelli, tagliando così una bella fetta del debito pubblico in una sola volta”.
Borghi si è messo in evidenza nelle ultime ore anche per aver sottolineato che non è vero che il leader del M5S Luigi Di Maio ha preso più voti del centrodestra.
Nel suo intervento durante la trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, nell’affrontare il tema del ‘duello’ tra M5S e Lega, si è così espresso:
“Spero che non ci si vada ad incartare sulle parole o sui trucchetti matematici. Non è esattamente vero quello che dice Di Maio, cioè che ha preso più voti, perchè gli elettori di centrodestra hanno votato una coalizione, ben consci che il partito con il risultato migliore avrebbe espresso il premier. Auspico che si vada a cercare una sintesi. Iniziare un dialogo con la controparte che dice: o è così o niente, non è incoraggiante”.