Commercio: è boom per l’ecommerce, ma tonfo per i piccoli negozi. Ora si teme valanga chiusure
Un altro prevedibile tonfo. A novembre si è assistito a un nuovo crollo delle vendite al dettaglio, nonostante il Black Friday che ha avvantaggiato soltanto il commercio online a discapito dei picoli negozi. E ora si teme una valanga di chiusure già dai primi mesi del 2021.
Secondo quanto rilevato dall’Istat, a novembre le vendite al dettaglio sono scese del 6,9% rispetto a ottobre e dell’8,1% su base annua. Il calo, spiega l’istituto di statistica, è determinato dal comparto dei beni non alimentari, settore fortemente colpito dall’applicazione delle nuove misure di chiusura legate all’emergenza sanitaria. La diminuzione in questo comparto ha investito sia la grande distribuzione (-25,7%) sia, in misura inferiore, le imprese operanti su piccole superifici (-16,9%).
Secondo Confesercenti, il crollo delle vendite al dettaglio di novembre dimostra come la decisione di non spostare il Black Friday sia stato un grave errore: con i negozi di nuovo sottoposti a restrizione, la giornata di sconti ha causato lo spostamento di importanti quote di mercato verso l’ecommerce, che a novembre ha realizzato un incremento di oltre il 50%, il terzo aumento più importante di sempre dopo giugno e ottobre scorso. A parte l’online, infatti, il crollo delle vendite è evidente in tutti i canali distributivi. Un trend esploso negli ultimi mesi, anche a causa dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni che hanno modificato profondamente le abitudini di acquisto dei consumatori, spingendo una consistente fetta di italiani a comprare sul web.
A soffrire soprattutto i prodotti non alimentari, ma il calo è generalizzato a tutti i comparti merceologici (-15% in valore e in volume), con l’eccezione delle dotazioni per l’informatica, che da maggio ad oggi crescono su media d’anno del 15%. Particolarmente drammatico l’arretramento dei consumi per le calzature, che registrano un crollo del -46%, e l’abbigliamento (-38%).
Ora si attendono, con forte preoccupazione, i dati sulle cessazioni di attività nei primi mesi del 2021 che restituiranno un quadro di un settore al collasso: la valutazione di molti imprenditori di interrompere l’attività a conclusione di un anno difficilissimo, tra deterioramento della liquidità e dei fatturati a causa della pandemia e la mancanza di maggiori regole, a tutela dei consumatori e della concorrenza tra piccole e grandi imprese. “Si tratta di una vera e propria Caporetto per i negozi tradizionali e di questo passo, se non si arriverà a riaperture complete del commercio sul territorio, migliaia di piccoli esercizi saranno costretti a chiudere i battenti nei prossimi mesi”, conclude Carlo Rienzi, presidente del Codacons.