Commissariamento Popolare di Bari spacca il governo, M5S e Renzi frenano sul salvataggio
Il commissariamento della Popolare di Bari apre nuove crepe nel governo Conte bis con il cdm di ieri sera che ha visto le assenze pesanti di M5S e Italia Viva che non intendono accollarsi la responsabilità politica del salvataggio di una nuova banca. Il consiglio dei ministri, riunitosi ieri sera alle 22.00, ha espresso “la determinazione ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio a beneficio del sistema produttivo del Sud, in maniera pienamente compatibile con le azioni di responsabilità volte ad accertare le ragioni che hanno condotto al commissariamento della Banca”.
Il Cdm di ieri sera è durato quaranta minuti con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha informato circa le decisioni prese da Bankitalia rispetto all’istituto pugliese. La riunione non ha visto la presenza di Italia Viva che addirittura avrebbe minacciato la crisi di governo (ipotesi poi smentita) in caso di provvedimento di salvataggio della Popolare di Bari. “La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna quindi un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito” ha detto a caldo Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva.
Dal canto suo il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario ai salvataggi pubblici delle banche, ha bloccato il varo di un decreto d’urgenza. La posizione dei grillini è riassunta da Luigi Di Maio: “Pensiamo a un decreto che aiuti i risparmiatori, non gli amici delle banche. Serve un’ampia riflessione prima di vararlo”.
Un nuovo cdm è previsto lunedì.
Il commissariamento deciso da Bankitalia
La Banca d’Italia ha disposto ieri lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria in ragione delle perdite patrimoniali. Antonio Blandini ed Enrico Ajello sono stati scelti quali Commissari straordinari, mentre Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso sono stati nominati componenti del Comitato di sorveglianza. A questi ultimi è affidato il presidio della situazione aziendale, la predisposizione delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca nonché la finalizzazione delle negoziazioni con i soggetti che hanno già manifestato interesse all’intervento di rilancio della banca.
“La banca prosegue regolarmente la propria attività. La clientela può pertanto continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia”, conclude la nota di ieri sera di Bankitalia.
Servono risorse fino a 1,2 miliardi
La decisione arriva dopo che la banca barese non è riuscita ad assicurare l’arrivo entro fine anno delle prime risorse (100 milioni) del complessivo piano di riassetto che prevede che il deficit della banca sia ripianato da Mediocredito centrale (banca controllata dal Tesoro tramite Invitalia) insieme al Fondo di tutela dei depositi. Le banche metterebbero in campo 500 milioni di euro per salvare la Popolare di Bari. La parte pubblica, come riporta oggi il quotidiano Repubblica, potrebbe consistere in totali 700 milioni, di cui 500 mln subito e 200 mln eventuali se emergeranno nuove perdite su crediti.