Comprare casa nelle capitali europee: a Londra i prezzi più alti, ci vogliono il doppio degli stipendi che a Milano
Anche l’immobiliare residenziale si è trovato a dover fare i conti con gli effetti del lockdown, ma le reazioni su prezzi e transazioni sono state diverse tra le principali capitali d’Europa. Berlino per esempio è l’unica che ha chiuso il 2020 con il segno positivo con un +3,6% delle compravendite sul 2019, mentre Madrid ha segnato un calo del 14,7%, seguita da Parigi (-12%) e Milano (-11,9%). La peggiore è stata però Londra con -30,8%. Sono alcuni dei dati emersi dall’analisi di Abitare Co, che ha analizzato il settore immobiliare residenziale nelle principali aree metropolitane europee.
Eppure tra i paesi europei ci sono differenze sostanziali anche dovute al diverso modo di intendere il concetto di “proprietà”, con le famiglie milanesi che più di altre preferiscono ancora una volta l’acquisto. Se si confrontano i dati delle compravendite con il numero di famiglie residenti nelle aree metropolitane analizzate, si vede infatti come per i berlinesi la casa di proprietà non sia una priorità: nel 2020 si sono registrare in tutta l’area solo 27.478 transazioni, ovvero circa 137 ogni 10mila famiglie residenti. Stessa linea per i londinesi, dove le compravendite sono state 182 ogni 10mila famiglie. Al contrario Milano e la sua provincia è in assoluto la più dinamica, a dimostrazione di come l’acquisto della casa sia al centro dei progetti di vita dei cittadini (55.527 unità abitative compravendute nel 2020, pari a ben 351,4 ogni 10mila famiglie). Anche l’area metropolitana parigina è un’area molto viva, con 140.003 transazioni (il dato più alto tra le città analizzate) e un valore di 269,2 compravendite ogni 10mila famiglie. Un dato simile a Madrid, con 256,3 ogni 10mila famiglie.
E sul fronte dei prezzi? Rispetto all’anno precedente, nonostante la pandemia, nelle varie aree metropolitane si sono registrati aumenti a Berlino (+8%), Milano (+7,7%) e Londra (+4,9%). Calano invece i prezzi a Parigi (-2,3%) e restano stabili a Madrid (-0,8%).
Considerando però i prezzi medi nelle intere aree metropolitane, ecco che Londra è in assoluto la più cara, con un valore pari a 9.300 euro a mq., ma che può arrivare a ben 21.500 euro se ci si sposta in città, e in particolare nelle zone centrali. A Parigi, nella centralissima Ile-de-France il prezzo medio di un appartamento oggi si aggira attorno a 7.000 euro a mq, con punte di 22.700 euro, superando Londra. Con i suoi 4.000 euro a mq segue l’area di Berlino, anche se qui il prezzo massimo registrato in città resta più “contenuto” (7.500 euro mq). Nella provincia di Milano il costo medio è di 3.200 euro a mq, con i valori top che sfiorano i 20.000 euro in città. La più economica è invece la provincia di Madrid, con un costo medio di 2.900 euro a mq e valori massimi che raggiungono gli 8.550 euro in città. Ma se si allarga l’analisi anche ad altre città del continente europeo, i prezzi massimi più alti si registrano nelle zone centrali di Monte Carlo (38mila euro a mq) e di Ginevra (23mila euro a mq).
Visti i prezzi, quanti stipendi medi annuali netti (considerando un single senza figli) servono per comprare un appartamento di 80 mq in buone condizioni nelle principali capitali europee? Ovviamente si tratta di un prezzo medio che riguarda l’intera area metropolitana o la provincia, per cui i valori potrebbero cambiare di molto in base alla zona o al comune/paese. Tuttavia, ecco cosa è emereso dall’analisi di Abitare Co. Nell’area metropolitana denominata “Greater London” bisogna prevedere in media ben 744mila euro, ovvero circa 20,6 anni dello stipendio netto medio. In Ile-de-France, a Parigi, invece l’investimento è di 560mila euro, ossia 20,2 annualità, mentre nell’area milanese è di 256mila euro, che equivale a circa 11,9 annualità di stipendio (la metà rispetto a Londra). Infine, in quella madrilena, la più economica tra le aree analizzate, servono 232mila euro, ovvero 10,9 annualità, e a Berlino con 320mila, ne bastano 10,1.