Con il lockdown boom di denaro lasciato nelle banche: liquidità famiglie e imprese supera PIL
Il lockdown ha fatto crescere la quota di denaro depositato in banca che negli ultimi mesi si è avvicinata a quota 2.000 miliardi di euro, cifra assai più alta rispetto al valore del prodotto interno lordo, la liquidità dalle famiglie e dalle aziende del nostro Paese. Così emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa secondo cui nei “salvadanai” delle famiglie ci sono più di 1.000 miliardi, mentre in quelli delle aziende risultano quasi 365 miliardi; atri 314 miliardi sono riconducibili ai fondi d’investimento, 74 miliardi alle imprese familiari, 31 miliardi alle onlus, quasi 20 miliardi agli enti di previdenza, 13 miliardi alle assicurazioni e 6 miliardi ai fondi pensione.
Con il Covid cresce la liquidità degli italiani
Secondo lo studio dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, da settembre 2019 a settembre 2020, la liquidità degli italiani è passata da 1.782,8 miliardi a 1.904,8 miliardi, in crescita di 121,9 miliardi (+6,84%); a febbraio 2020 era a quota 1.833,1 miliardi e, su sette mesi, l’aumento è stato pari a 71,7 miliardi (+3,91%). Nei “salvadanai” delle famiglie c’erano 1.032,3 miliardi a settembre 2019, 1.050,6 miliardi a febbraio 2020 e 1.079,2 miliardi a settembre scorso: su base annua la crescita è stata pari a 46,8 miliardi (+4,54%), nell’arco di sette mesi si è registrato un aumento di 28,5 miliardi (2,72%). Le “riserve” degli italiani sono arrivate, a settembre 2020, a 1.904 miliardi di euro, in aumento di quasi 122 miliardi su base annua (+7%) e di 71 miliardi (+4%) rispetto a febbraio scorso, inizio della pandemia. Sui conti correnti ci sono 1.279 miliardi, in aumento di 92 miliardi (+8%) in sette mesi. “È crollata la fiducia e la colpa non è solo dell’emergenza sanitaria, ma anche del governo Conte che è in stato confusionale e non è in grado di assicurare certezze al nostro Paese. Di qui la paura di spendere e di fare investimenti, cioè di guardare al futuro con una prospettiva positiva che, nonostante la drammatica situazione, andrebbe comunque sostenuta e rafforzata” commenta il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
Ma dove hanno parcheggiato i loro soldi gli italiani nel lockdown?
Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, sui conti correnti si registrano più 116,2 miliardi su base annua (+9,99%), più 92,3 miliardi in sette mesi (+7,78%). Nei depositi vincolati, il “saldo” totale è a +15,2 miliardi in un anno (+7,71%) e meno 426 milioni in sette mesi (-0,20%). I depositi rimborsabili hanno registrato un aumento su 12 mesi di 6,5 miliardi in un anno (+2,16%) e di 3,8 miliardi in sette mesi (+1,25%). L’ammontare in pronti contro termini su base annua registra un calo di 16,1 miliardi (-14,03%), in sette mesi di 24,1 miliardi (-19,57%). Variazione negativa per gli enti di previdenza: meno 818 milioni in un anno (-3,96%) e meno 368 milioni in sette mesi (-1,82%). Per le assicurazioni, si è passati dai 12,8 miliardi di settembre 2019 ai 14,3 miliardi di febbraio 2020 ai 13,8 miliardi di settembre 2020: più 999 milioni in un anno (+7,76%) e meno 523 milioni in sette mesi (-3,63%). Lieve aumento per la liquidità dei fondi pensione: 407 milioni in più in un anno (+6,65%) e 260 milioni in più in sette mesi (+4,15%), dai 6,1 miliardi di settembre 2019 ai 6,2 miliardi di febbraio 2020 ai 6,5 miliardi di settembre scorso.