Consumi in caduta tornano indietro di 20 anni, tiene solo l’alimentare. Oltre il 20% va per l’affitto
Caduta dei consumi che tornano indietro di 20 anni su valori comparabili a quelli dei primi anni 2000. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in scia ai dati Istat sulla spesa delle famiglie italiane. Secondo le stime provvisorie dell’Istat, nel primo trimestre si è registrato un calo di circa il 4% della spesa media mensile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Escludendo le spese alimentari e per l’abitazione, nei primi tre mesi del 2020 la spesa media mensile è diminuita di oltre il 12% a causa delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Un dato preoccupante considerando che i consumi nel 2019 non sono cresciuti rispetto al 2018 (-0,4%) rimanendo stabili a 2.560 euro mensili, e sempre lontani dai livelli del 2011 (2.640 euro mensili), cui avevano fatto seguito due anni di forte contrazione non recuperata negli anni successivi.
Nel budget delle famiglie tiene solo l’alimentare
“Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di tendenze che evidenziano lo tsunami nei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con la crisi di molte attività produttive che ha drasticamente ridotto le disponibilità economiche delle famiglie italiane”. Il risultato è una diminuzione delle vendite al dettaglio del 26,3% in valore con punte massime per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-90,6%), mobili, articoli tessili e arredamento (-83,6%), abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%), mentre il calo minore si registra per i prodotti farmaceutici (-3,5%) e le vendite dei beni alimentari che aumentano (+6,1%) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al mese di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Con l’emergenza – precisa la Coldiretti – aumenta il peso dei consumi alimentari che rappresentano la seconda voce di spesa nei budget delle famiglie dopo l’abitazione”.
Le famiglie in affitto destinano oltre il 20% della spesa al pagamento del canone
Guardando ai dati Istat emerge che il 18% delle famiglie paga un affitto per l’abitazione in cui vive. La percentuale va dal minimo delle Isole (14,5%) al massimo del Nord-ovest (20,7%). La spesa media per le famiglie che pagano un affitto è di 412 euro mensili a livello nazionale, più alta nel Centro e nel Nord rispetto a Sud e Isole.
Paga un mutuo quasi il 20% delle famiglie che vivono in abitazioni di proprietà, vale a dire una famiglia proprietaria su cinque. Tale quota è maggiore al Nord e nel Centro rispetto a Sud e Isole. Dal punto di vista economico e contabile, questa voce di bilancio è un investimento, e non rientra quindi nel computo della spesa per consumi. Tuttavia, per le famiglie che lo sostengono rappresenta un esborso consistente e pari, in media, a 545 euro mensili.
Divario Nord-Sud resta a livelli elevati
I dati Istat attestano anche come le disuguaglianze sociali ed economiche siano ancora molto forti in Italia, con le famiglie del Nord sensibilmente più ricche rispetto a quelle del Sud, e una spesa media profondamente diversa. Una famiglia residente in Trentino Alto Adige spende mediamente al mese il 50% in più rispetto allo stesso nucleo che vive in Puglia o in Calabria, 2.992 euro contro i 1.996 euro della Puglia e i 1.998 euro della Calabria. Differenza che raggiunge il record del +76% se si confronta la spesa di una famiglia di Bolzano (3.517 euro) con quella di una residente in Puglia. “Questi dati dimostrano come l’Italia viaggi ancora a due velocità, e le condizioni sociali ed economiche del Mezzogiorno influiscano in modo evidente sui consumi delle famiglie”, commenta il presidente di Codacons, Carlo Rienzi.