Consumi in Italia: vendite al dettaglio deludono ad aprile. Confronto annuo solo “falsato dal lockdown 2020”
Nuovi riscontri dall’economia italiana, e in particolar modo dal fronte dei consumi. Stando ai diffusi stamattina dall’Istat ad aprile le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione mensile dello 0,4% in valore e -0,5% in volume. Le vendite dei beni alimentari sono invece aumentate dell’1% in valore e in volume, mentre diminuiscono quelle dei beni non alimentari (-1,5% in valore e -1,7% in volume). Su base tendenziale, sempre ad aprile 2021, le vendite al dettaglio sono salite del 30,4% in valore e del 31,5% in volume. Anche in questo caso sono le vendite dei beni non alimentari a determinare l’aumento con un forte incremento sia in valore sia in volume (rispettivamente +83,0% e +83,1%); le vendite dei beni alimentari sono invece risultate in crescita contenuta (+0,6% in valore e +1,2% in volume).
Tra i beni non alimentari, osserva l’Istat, si sono registrate variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori hanno riguardato la voce mobili, articoli tessili, arredamento (+653%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+431,3%), mentre per i prodotti farmaceutici si evidenzia la crescita di minore entità (+6%). Rispetto ad aprile 2020, il valore delle vendite al dettaglio è aumentato in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (+22,8%), le imprese operanti su piccole superfici (+38,1%), le vendite al di fuori dei negozi (+61,0%) e il commercio elettronico (+35,2%).
“Ad aprile 2021 emerge un lieve ripiegamento congiunturale delle vendite al dettaglio che segue la stagnazione del mese precedente”, segnala l’Istat indicando che negli ultimi due mesi il risultato congiunturale complessivo è stato sostenuto dall’andamento positivo del comparto alimentare, mentre quello dei beni non alimentari ha contribuito negativamente. L’istituto di statistica sottolinea inoltre che il fortissimo incremento tendenziale che si osserva per quasi tutti gli aggregati è ovviamente il risultato del confronto con le vendite di un mese, l’aprile dello scorso anno, caratterizzato dalle estese chiusure dovute alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria.
Per associazioni consumatori ‘dato deludente’
Il Covid continua a far sentire i suoi effetti sul commercio, con le vendite al dettaglio che ad aprile registrano una ulteriore contrazione su base mensile. “L’andamento delle vendite al dettaglio è estremamente deludente e attesta in modo evidente come i consumi delle famiglie nel 2021 non ripartono – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi –. Il confronto col 2020 è ampiamente falsato dal lockdown totale registrato lo scorso anno, mentre i dati su base mensile sono impetuosi, e solo l’andamento degli alimentari è una voce positiva per il commercio: nel comparto dei beni non alimentari, infatti, le vendite ad aprile crollano del -1,5% in valore e -1,7% in volume rispetto al mese precedente che già aveva registrato numeri negativi”.
“Dati deprimenti e sconfortanti. È preoccupante che non ci sia alcun rialzo su marzo 2021. Il recupero annuo, infatti, è solo un’illusione ottica, visto che nell’aprile 2020, in pieno lockdown, c’era stato un tracollo annuo delle vendite del 26,3%, del 26,8% considerando gli indici aggiornati ad oggi. Insomma, andare meglio del peggio non può consolarci”. Questo il commento a caldo di Massimiliano Dona, presidente dell‘Unione Nazionale Consumatori (Unc). Secondo Dona, “la scommessa, allora, era iniziare una rimonta per tornare al più presto ai valori pre-crisi. Invece, secondo il nostro studio, le vendite in aprile, non solo calano su marzo 2021 dello 0,4%, ma sono inferiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, con un gap del 3,5%, che rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, con un divario pari al 2,3%, che arriva, per il settore non alimentare, al 7,4%”.