Conti correnti sempre più cari dopo salvataggi banche, aumenti non finiti. Frenata per bonifici istantanei
I conti correnti costano sempre di più, tanto da essere stati interessati da quella che viene considerata una vera e propria impennata, successiva ai salvataggi bancari.
Ad affrontare la questione è un articolo de L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera. L’analisi fa riferimento al trend dell’ISC, l’indicatore sintetico di costo annuo, relativo all’arco temporale intercorso tra il gennaio del 2016 e lo scorso 15 novembre.
Dai numeri emerge che questo dato, relativo a una famiglia con una operatività bancaria che si possa definire media (228 operazioni l’anno, bonifici esclusi), è balzato del 20% per i conti allo sportello, fisici, salendo in media da 117 a 140 euro; e del 17% per i depositi online nelle banche tradizionali, passati da 92 a 108 euro. E tra l’altro, nuovi aumenti sono destinati a fiaccare ancora i portafogli delle famiglie italiane.
UniCredit, rileva L’Economia, ha comunicato per esempio ai clienti che “dal primo gennaio aumenterà il canone dei suoi conti di altri 3 euro circa (2,75 euro in media), per via dei tassi negativi della Bce. Lo stesso motivo è alla base degli aumenti di agosto sui vecchi conti di Intesa (che ha rilevato la Popolare di Vicenza e Veneto Banca in difficoltà), quelli aperti fino al 31 dicembre 2015 con giacenza di almeno 2.000 euro: l’aumento massimo del canone è stato da zero a 100 euro”.
Basta osservare la tabella, che non per niente porta il titolo “La galoppata dei conti correnti”, per capire come in alcuni casi le variazioni siano state tali da raddoppiare addirittura i costi.
E’ il caso per esempio del prodotto XME di Intesa SanPaolo che, come scrive la nota 5), ha sostituito il Conto Facile, con cui è confrontato, e che è in promozione fino al 31/12/2017. In questo caso, i costi sono lievitati a 187,80 euro rispetto ai precedenti 85,80 per il tradizionale (+119%), e a 179 euro per la versione online, rispetto ai 65 euro precedenti (+175%).
In media, nel 2017, come emerge ancora dalla tabella, i conti online hanno presentato un costo di 108 euro (+17% rispetto alla media dei 92 euro del 2016), mentre quelli tradizionali sono stati pari a 140 euro (+20% rispetto alla media di 117 euro del 2016).
Nella tabella si intravede tuttavia anche qualche segno meno: sono diminuti i costi dei conti, infatti, del Premiaconto di Banco BPM (versione online) e anche dell‘Italiano per noi di Mps.
L’Economia continua:
“Il taglio delle commissioni interbancarie è invece la motivazione con cui Fineco ha aumentato il mese scorso il costo degli ATM da zero a 80 centesimi per i prelievi Bancomat sotto 100 euro”.
Non sarà tuttavia semplice, per le banche italiane, continuare ad aumentare i costi. Basti pensare quanto è accaduto alla fine di ottobre, quando l’Arbitro Bancario Finanziario (Abf) ha dato ragione a un cliente di UniCredit, per un esposto presentato dopo la decisione della banca di aumentare il canone dei suoi conti Genius di circa 3 euro al mese.
Ora la banca dovrà restituire al cliente i costi extra sostenuti. Ciò in linea a quanto Bankitalia aveva stabilito lo scorso marzo, quando aveva richiamato le banche al rispetto dell’articolo 118 del Testo Unico Bancario, quello attinente alle variazioni contrattuali unilaterali.
Tutto questo, mentre sempre l’Economia fa notare come la novità dei bonifici istantanei in Italia si faccia attendere, nonostante sia imminente la data del 21 novembre, quella in cui sarà lanciato il servizio Sepa Instant Credit Transfer, che prevede il lancio in Europa dei bonifici da eseguire entro 10 secondi.
Il punto è che l’adesione è volontaria e, inoltre, c’è un anno di tempo per adeguarsi. Il risultato è di conseguenza che, a parte Sella, che partirà il 27, le altre banche italiane non sono ancora pronte.
“UniCredit prevede di partire con i bonifici istantanei in uscita per tutti i clienti solo il 22 febbraio“, al costo di 2,50 euro online.
“E’ una maggiorazione di soli 25 centesimi rispetto ai costi dei bonifici web nella banca di Piazza Aulenti, ma è una spesa doppia rispetto alla media dei principali istituti per il bonifico via Internet”, scrive l’inserto de Il Corriere della Sera.