Notiziario Notizie Italia Coronavirus: perdita di quasi 500 euro per famiglia, la prima causa è riduzione dello stipendio

Coronavirus: perdita di quasi 500 euro per famiglia, la prima causa è riduzione dello stipendio

25 Marzo 2020 13:01

Una perdita di quasi 500 euro a famiglia. E’ questa la stima sull’impatto diretto del coronavirus sul reddito familiare, emersa dall’ultima indagine statistica condotta da Altroconsumo, intervistando oltre 1.000 cittadini a distanza di un mese dallo scoppio dell’emergenza.

Impatto sulle tasche delle famiglie
Le stime parlano di una perdita media di 479 euro per nucleo familiare, per un totale complessivo di 12,3 miliardi euro volatilizzati. Il 50% del campione dichiara di aver subito ricadute economiche e una famiglia su dieci ha perso almeno 1.000 euro di reddito da lavoro. C’è poi da considerare il disagio dovuto alla cancellazione di voli, prenotazioni in hotel ed eventi annullati o rimandati e non ancora rimborsati. Tra le voci che incidono maggiormente sulla perdita di denaro delle famiglie italiane si trova al primo posto il reddito da lavoro (30%), la cancellazione di viaggi (18%), la perdita di investimenti (15%) e l’annullamento di eventi culturali (10%) e sportivi (11%).

 perdita, coronavirus

Impatto sulle emozioni
C’è poi una ricaduta del coronavirus non quantificabile a livello economico ma che potrà comunque avere indirette conseguenze sull’economia, in quanto intacca il sentiment e la fiducia degli italiani. Le misure di contenimento del contagio e la limitazione degli spostamenti stanno infatti incidendo anche su umore ed emozioni. Dall’indagine Altroconsumo si evidenzia che la situazione di emergenza è responsabile di episodi di ansia frequenti (per il 30% del campione), più comuni tra le donne piuttosto che tra gli uomini. La noia e la solitudine sono condizioni più sentite dai giovani e, nello specifico, dalle ragazze fino ai 25 anni di età. La situazione di emergenza sanitaria continua a suscitare panico: le donne dichiarano anche di avere più spesso paura, mentre tra gli uomini di più di 46 anni questa condizione è la meno frequente. Per il 20% del campione il coronavirus ha avuto un impatto negativo anche sulla qualità del sonno provocando disturbi frequenti.

 

Quando finirà? Il 43% di chi ha sintomi non lancia allarme
Tutti se lo domandano guardando il bollettino giornaliero della Protezione civile. Ieri è stato il terzo giorno consecutivo con numeri di contagi da coronavirus in calo. Tra i dati diffusi spicca il rallentamento a 3.612 dei nuovi casi in un solo giorno, rispetto ai +3.780 del giorno precedente. Ma, dalla ricerca di Altroconsumo emerge anche che in presenza di sintomi riconducibili a un’infezione da coronavirus, nel 43% dei casi si sceglie di non informare il medico o i numeri di assistenza. In particolare, l’8% chiama il numero di telefono dedicato al Covid-19 1500 e un altro 8% al numero di emergenza unico 112 (0 118). Dall’indagine emergono inoltre alcuni aspetti importanti che riguardano l’approccio con la quarantena. Solo il 30% di chi ha avuto almeno un sintomo riconducibile si è sottoposto a una quarantena volontaria.