Crac banche: accordo governo-risparmiatori, doppia strada per i rimborsi. Passa la linea di Tria
Da Banca Marche ad Etruria, passando per CariChieti e CariFerrara fino a Veneto Banca e Popolare di Vicenza, i risparmiatori azzerati dai crac bancari possono tirare un sospiro di sollievo. I rimborsi ci saranno e questo grazie all’accordo raggiunto a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dei circa 200 mila risparmiatori truffati e il governo nella figura del premier Giuseppe Conte, i ministri Giovanni Tria e Riccardo Fraccaro, i sottosegretari Alessio Villarosa (M5S) e Massimo Bitonci (Lega).
Rimborsi ai risparmiatori: ecco come saranno
L’accordo raggiunto prevede una doppia via per i rimborsi: automatici a chi ha 35 mila euro di reddito nel 2018 e 100 mila euro di patrimonio mobiliare, cioè il 90% degli interessati e tramite un arbitrato semplificato per il restante 10%. Passa così la linea del ministro dell’economia Giovanni Tria, concordata con Bruxelles, per un “doppio binario” per evitare una procedura d’infrazione contro il rimborso indiscriminato a tutti come invece voluto dai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. L’indennizzo sarà pari al 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati.
La reazione delle associazioni
Le associazioni dei risparmiatori si sono presentate più o meno compatte all’incontro fissato per oggi dal premier Giuseppe Conte dopo i dissidi della scorsa settimana. “La proposta del Governo per risarcire i risparmiatori prevede un doppio intervento: una modifica alla Legge di bilancio da portare domani in Consiglio dei ministri nell’ambito del decreto Crescita e il decreto ministeriale che sarà varato “a breve” così Il Sole 24 Ore riporta le parole di Matteo Moschini del Movimento Difesa cittadini Veneto che rappresenta 2.000 risparmiatori e che ha votato positivamente alla proposta del Governo. Ad esprimere parere contrario invece Luigi Ugone e Don Torta, che rappresentano alcuni dei risparmiatori di Veneto Banca e Popolare Vicenza. “Non mi prendo la responsabilità di votare una proposta che non ho visto, non abbiamo visto la bozza, quindi noi e Don Torta abbiamo votato no” afferma Ugone, aggiungendo che “ci hanno letto una lettera della Vestager che si oppone a rimborsi indiscriminati”.