Crac Cirio: Cassazione conferma condanna 4 anni a Geronzi, danneggiati 35mila risparmiatori
La condanna di Cesare Geronzi per il crac Cirio è diventata definitiva. Oggi la Corte di Cassazione ha confermato per l’ex banchiere la condanna a quattro anni di reclusione, di cui tre sono coperti da indulto, nell’ambito del procedimento per il dissesto di Cirio, ricalcando il verdetto del 10 aprile 2015 della Corte d’Appello di Roma. La Cassazione ha invece annullato con rinvio per un nuovo esame la condanna di Sergio Cragnotti, dell’ex patron di Cirio, in relazione alla vicenda più ampia della multinazionale brasiliana Bombril.
Si chiude così un capitolo doloroso per 35mila piccoli risparmiatori che avevano investito in Cirio tutti i propri risparmi, vedendo i propri soldi, ben 1,125 miliardi di euro, andare in fumo. L’inchiesta sul dissesto della società agroalimentare è cominciata nel 2003. Ora dovrebbero partire i risarcimenti. “Grazie alle condanne decise oggi sarà possibile agire in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni morali e patrimoniali subiti”, ha fatto sapere Codacons, a disposizione dei piccoli investitori coinvolti nel crac Cirio per avviare le dovute azioni legali.
“Ci attendiamo ora pronunce analoghe nei confronti dei responsabili degli altri crac finanziari e dissesti bancari registrati negli ultimi anni, che hanno trascinato nel baratro oltre 1,2 milioni di italiani, i quali hanno visto andare in fumo complessivamente quasi 44 miliardi di euro investiti in azioni, obbligazioni e titoli vari, con una perdita media di 35.154 euro a risparmiatore solo negli ultimi 15 anni”, ha concluso il presidente di Codacons, Carlo Rienzi.