Crepe nel governo tra caos Diciotti e nodo Autostrade. Salvini: no a nazionalizzazioni
La delicata questione migranti con la Nave Diciotti attraccata al porto di Catania da diversi giorni ha alzato il livello di tensione in seno al governo con le prese di posizione di Matteo Salvini diventate ancora più ingombranti nelle ultime ore. In attesa di vedere se l’Europa farà qualcosa per sbloccare la situazione circa il destino dei migranti bloccati sulla nave Diciotti, il ministro dell’Interno risponde al fuoco delle polemice rivendicando la propria autonomia. Secondo quanto ricostruito oggi dal quotidiano Repubblica, dopo aver respinto il pressing di Conte e del Colle per una soluzione, Salvini avrebbe anche minacciato le dimissioni (“Se mi sconfessate cade il governo”).
A livello pubblico il leader della Lega palesa però una forte sintonia con i vertici del governo: “Io non temo nulla, ho coscienza a posto, lavoro benissimo con il premier Conte, c’è una perfetta sintonia”; parole distese anche nei confronti di Di Maio, mentre è forte la polemica con il presidente della Camera, Roberto Fico, ritenuto non allineato alle posizioni del suo partito (M5S).
Salvini frena su statalizzazioni e attacca ancora Atlantia
Rimane calda anche la questione Autostrade e Salvini va a uniformarsi alla posizione del suo collega di partito, Giancarlo Giorgetti, contrario a una gestione statale. “Non sono per le nazionalizzazioni ma per un sano rapporto tra pubblico e privato. Niente tutto pubblico e niente tutto privato, ma il pubblico deve controllare“. Così Matteo Salvini, ministro dell’Interno, ai microfoni di Rtl 102.5, circa l’ipotesi di nazionalizzazione delle Autostrade in seguito all’avvio dell’iter di revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. “Le concessioni sono stato un grande vantaggio per i privati – aggiunge Salvini – e bisogna quindi rivalutare e si può pervenire a una compresenza del pubblico e del privato con buoni risultati”.
Salvini non apprezza quanto emerso dal cda di ieri di Atlantia che ha avviato le verifiche relative all’impatto delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società. “Sono ogni giorno più sconcertato dall’atteggiamento di Atlantia – dice Salvini – partecipata da fondi e banche internazionali, che invece di mettere soldi, ha detto che stanno valutando le esternazioni del Governo”. “Che Autostrade debba ricostruire mi sembra il minimo”, ha aggiunto Salvini.