Crif: un italiano su tre ha un finanziamento attivo. Rata media da 356 euro al mese
Aumenta il numero di italiani con almeno un finanziamento attivo. Una tendenza messa in evidenza dall’ultima “Mappa del Credito” elaborata da Crif, secondo la quale nei primi sei mesi dell’anno oltre un terzo degli italiani, più precisamente il 35,4% del totale della popolazione maggiorenne (in crescita del 4,1% rispetto ad un anno fa), risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo e, a livello pro-capite, mensilmente rimborsa 356 euro. Inoltre, mediamente i soggetti attivi nel credito risultano avere un indebitamento residuo – inteso come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – pari a 34.114 euro (sostanzialmente in linea con il valore della precedente rilevazione).
Dallo studio di Mister Credit – l’area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – emerge una fotografia estremamente composita, che rispecchia fattori economici e sociali quali, ad esempio, la propensione a fare ricorso al credito per finanziare l’acquisto di un’abitazione o le proprie spese correnti, la capacità reddituale e di risparmio delle famiglie, il diverso costo degli immobili o la tendenza ad allungare la permanenza nell’abitazione di famiglia, la diversa intensità della ripresa dei consumi e del mercato immobiliare, la maggiore abitudine a rivolgersi alla cerchia familiare o amicale per pianificare gli acquisti rispetto agli istituti di credito.
In particolare, dall’analisi risultano al primo posto i prestiti finalizzati (quelli destinati all’acquisto di beni e servizi, quali ad esempio auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi) che hanno un peso in termini di numerosità pari al 43,5% sul totale. Al secondo posto si piazzano i prestiti personali, che si legano alla rinnovata progettualità delle famiglie in uno scenario di progressivo miglioramento del quadro economico generale, con una incidenza pari al 34 per cento. Infine, la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che si caratterizzano per una incidenza del 22,5% sul totale.