Crisi: 2 italiani su 3 hanno subito perdite da emergenza, +18% operazioni al banco dei pegni
L’emergenza Covid-19 ha scatenato una crisi economica e sociale senza precedenti, con un forte impatto sulle finanze delle famiglie. 2 italiani su 3 hanno subito perdite e le operazioni al banco dei pegni sono cresciute del 18% nel solo mese di maggio rispetto al periodo pre-lockdown. Lo rivela lo studio BVA Doxa realizzato per Affide.
Tra chi ha dichiarato di essere stato colpito finanziariamente, il 50% ha dichiarato di aver subito un impatto “medio” sulla propria economia (ossia ha dovuto rivedere il proprio stile di vita senza stravolgerlo a causa di una riduzione delle entrate), mentre il 16% parla di un impatto “molto forte” perché si è visto costretto a chiudere la propria attività o è rimasto senza lavoro.
Nel dettaglio, il 25% ha perso una cifra inferiore ai 1.000 euro, un altro 25% fra i 1.000 e i 5.000 euro, mentre per l’11% si parla di perdite superiori a 5.000 euro. I più colpiti dalla crisi sono le famiglie con figli (79%), gli autonomi (79%) e i disoccupati (75%), oltre ai giovani nella fascia 18-24 (79%). Per molti italiani, la corsa alla richiesta di un prestito è stata in questi mesi la soluzione naturale per rispondere alla mancanza di liquidità.
In questo contesto, l’esigenza di ricorrere a servizi di finanziamento per sopperire a mancate entrate economiche appare inevitabile: il 15% del campione, in questo periodo, ha pensato di chiedere un prestito e ben 1 su 4 si è detto pronto a rivolgersi al credito su stima, ovvero a ottenere un finanziamento offrendo come garanzia un prezioso o un gioiello. Al termine del periodo concordato, il proprietario del bene deve riscattarlo o prolungare il finanziamento (altrimenti il bene va all’asta).