Notiziario Notizie Italia Crisi governo: oltre 240mila operai rischiano il posto, fermi i dossier sul tavolo del Mise

Crisi governo: oltre 240mila operai rischiano il posto, fermi i dossier sul tavolo del Mise

14 Agosto 2019 11:38

La crisi di governo ferma i dossier aperti sulle aziende in crisi, da Ilva a Whirlpool, da Bekaert a Embraco, mettendo a rischio il futuro di oltre 240mila operai in Italia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil lanciano un appello unitario, affinché le forze politiche mettano al centro gli interessi del paese per far uscire l’Italia dall’incertezza.

Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, nell’articolo pubblicato oggi, i tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo Economico (Mise) sono 158, i lavoratori coinvolti oltre 240mila. Tra i dossier ancora irrisolti, spiccano quello dell’Ilva di Taranto che, ricorda il quotidiano, senza il ripristino dell’immunità penale per i manager, il 6 settembre potrebbe essere abbandonata da ArcelorMittal. La Blutec di Termini Imerese, con 700 operai senza salario da giugno e in attesa delle proroga della cassa e l’Industria Italiana Autobus che occupa 450 persone, e che sta aspettando il partner industriale da affiancare a Invitalia, Leonardo e Karsan. La ex-Alcoa (alluminio), ora SiderAlloys, nel Sulcis con i suoi 700 operai in attesa degli sconti sull’energia e della proroga della cassa in scadenza a fine agosto. Ma la lista è davvero lunga: la Embraco, la Whirlpool, la Bekaert, la Piaggio Aero e anche la Fca di Pomigliano, che ha chiesto la cassa integrazione da settembre.

Tutto bloccato, anche perché il decreto per le imprese varato dal Consiglio dei ministri il 6 agosto scorso non arriva alla Gazzetta Ufficiale, mettendo a rischio lo sblocco di 3,5 milioni di ammortizzazioni sociali da distribuire nelle diverse emergenze industriali. Ma non solo. Lo stesso decreto prevedeva anche le prime tutele per i rider, un fondo per ridurre i prezzi dell’energia per le imprese e la possibilità che il fondo per il diritto al lavoro dei disabili venisse alimentato anche da contributi volontari. Il decreto era stato approvato con la formula “salvo intese” e quindi con possibili ulteriori modifiche prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e quindi dell’entrata in vigore.

Cgil-Cisl-Uil, grande preoccupazione 
“Grande preoccupazione per l’attuale situazione di instabilità politica prodotta in pieno periodo feriale”. L’hanno espressa ieri in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil, invitando le forze politiche a superare la fase di stallo, pericolosissima per il paese. “Occorre che le forze politiche parlamentari pongano al centro delle loro funzioni istituzionali gli interessi generali del Paese e del mondo del lavoro e non l’interesse particolare di breve respiro, come più volte sollecitate dallo stesso Presidente della Repubblica, assicurando in tempi utili un’indispensabile forma di governo e un chiaro indirizzo economico e sociale”.