Cybersecurity, 10 milioni di italiani vittime di violazioni: timori per la privacy, fiducia sull’e-commerce
Sono 10 milioni gli italiani che hanno subito violazioni in ambito digitale, il furto di identità è il rischio più temuto mentre l’e-commerce e i pagamenti online si
In occasione della 19esima edizione del Safer Internet Day – la giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea – una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, evidenzia che circa 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia. Milioni di violazioni, dal furto d’identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy al cyberbullismo.
L’indagine di Changes Unipol ha analizzato percezione, rischi, esperienze personali e misure adottate dagli italiani sul tema Cyber Risk. È stata realizzata presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI 1.
La classifica dei rischi considerati più gravi nella navigazione web vede al vertice il furto di identità (58%), seguito dalla clonazione della carta di credito (53%), dall’utilizzo dei dati personali per altri scopi (40%) e dalla violazione della privacy (39%). All’ultimo posto l’impiego e la diffusione non autorizzati di fotografie personali (25%). Nel dettaglio, il pericolo legato al furto di identità e la minaccia della clonazione della carta di credito sono particolarmente avvertiti dai Baby Boomers registrando, rispettivamente, percentuali del 73% e del 64%.
In tale difficile contesto, fatto di rischi digitali, reali e percepiti, si distinguono l’e-commerce e i pagamenti online: il 77% degli italiani li ritiene infatti sicuri, e l’11% «molto sicuri». Nella minoranza fatta di scettici in materia, emergono i Baby Boomers (18% di loro rispetto al 15% degli Italiani, le aree metropolitane del Sud (21%) e soprattutto chi ha già subito violazioni digitali (24%).