Dalla Tv agli assistenti vocali, le case italiane sono sempre più smart
Le case degli italiani si stanno adeguando alla nuova realtà dell’Internet delle cose. Ben il 46% degli italiani difatti possiede almeno un dispositivo “smart”, ovvero connesso alla rete e la smart TV è l’oggetto più presente nelle case del nostro Paese seguita dagli assistenti vocali (Alexa, Google Home, Siri).
Indagine Altroconsumo sulle case smart
Così emerge da un’indagine di Altroconsumo che coinvolge 1.817 cittadini a cui è stato chiesto se avessero in casa almeno un oggetto con funzionalità intelligente (esclusi smartphone e tablet). Ebbene da essa emerge che il mercato dello smart home è in continua espansione e il suo valore assoluto in Italia ammonta attualmente a 650 milioni di euro. L’acquisto di un dispositivo smart consente ai consumatori di risparmiare sulle bollette. Ad esempio, il termostato intelligente ottimizza l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento e aiuta a diminuire gli sprechi, programmandone il funzionamento e monitorandone i consumi. Alcuni modelli identificano le abitudini d’uso autonomamente in base alle esigenze dei rispondenti. Anche le lampadine intelligenti rientrano in questa categoria, attivabili tramite sensori di movimento collegati alla rete.
Tuttavia il 69% degli intervistati dichiara di aver timore che i propri dati sensibili possano cadere nelle mani delle aziende private (mentre per quelle statali la percentuale scende al 53%) senza la loro autorizzazione. Dall’indagine viene precisato che, al fine di prevenire eventuali danni, i produttori devono garantire sicurezza informatica e tutelare la privacy dei loro consumatori; questi ultimi dovrebbero adottare alcuni accorgimenti per difendersi in maniera consapevole da eventuali intrusioni. Si consiglia ad esempio di utilizzare password più articolate, un riconoscimento a due fattori tramite un codice autogenerato e di spegnere i device quando non vengono utilizzati in modo tale da interrompere il flusso dei dati.