Debito pubblico: nuovo record a ottobre a quota 2.587 mld, giù entrate tributarie
Mese dopo mese il debito pubblico italiano sale e tocca nuovi record. Gli ultimi dati di fine ottobre diffusi oggi dalla Banca d’Italia che ha pubblicato l’aggiornamento mensile “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” mostrano come il debito delle Amministrazioni pubbliche si sia attestato a 2.587 miliardi di euro, in aumento di 3,2 miliardi rispetto al mese precedente. A settembre il debito delle amministrazioni pubbliche aveva raggiunto quota 2.582,6 miliardi, con un incremento di 3,8 miliardi rispetto al mese di agosto.
Tornando ai dati di ottobre, nel dettaglio, Bankitalia spiega che il fabbisogno del mese (9,9 miliardi) è stato solo parzialmente compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-6,1 miliardi, a 78,4) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente ridotto il debito di 0,6 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 3,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Alla fine di ottobre la vita media residua del debito era pari a 7,4 anni, da 7,2 del mese precedente. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è aumentata di 0,4 punti percentuali, al 20,9 per cento.
Mazziero Research e le stime di fine 2020
Guardando ai prossimi mesi, Mazziero Research stima che dopo gli aumenti del 2020 si assisterà ad alcuni mesi di cali. “L’entità di questo calo è ancora incerta, ma stimiamo che si potrebbe concludere il 2020 tra 2.555 e 2.581 miliardi“, indicano gli esperti segnalando che “questo maggior debito da inizio anno è stato finanziato aumentando le emissioni di titoli di Stato che a settembre hanno raggiunto i 446 miliardi, contro i 323 miliardi del medesimo periodo del 2019. Allo stesso tempo, la quasi totalità dei maggiori collocamenti è stata assorbita dagli acquisti della banca centrale giunta a detenere il 24,5% del circolante”.
Bankitalia: entrate tributarie calano del 15% a ottobre
A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 33 miliardi, in diminuzione del 15,5 per cento (-6,1 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2019; il calo riflette quello delle imposte dirette connesso, tra l’altro, con la diversa calendarizzazione delle scadenze per il versamento delle imposte autoliquidate da parte dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). Secondo la pubblicazione della Banca d’Italia “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, nei primi dieci mesi dell’anno le entrate tributarie sono state pari a 321,1 miliardi, in diminuzione del 6,7 per cento (-23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.