Debito pubblico torna a salire: a ottobre raggiunge 2.446,8 mld
Il debito pubblico italiano torna a imboccare la traiettoria dei rialzi, dopo i recenti cali dettati soprattutto dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro. A ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un aumento pari a 7,5 miliardi di euro rispetto al mese precedente, con un debito che sale a quota 2.446,8 miliardi (a settembre era pari a 2.439,2 miliardi di euro). A fornire l’aggiornamento mensile è la Banca d’Italia che ha diffuso questa mattina pubblicazione statistica “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”.
Nel comunicato ufficiale Bankitalia spiega che il nuovo aumento “è dovuto all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (9,8 miliardi, a 55,5 miliardi), che ha più che compensato l’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (0,7 miliardi); gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente diminuito il debito di 1,5 miliardi”. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 7,2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è diminuito di 0,2 miliardi.
Il debito “rimarrà pressoché stabile sino al calo di dicembre: il 2019 terminerà in una forchetta tra 2.416 e 2.425 miliardi“. Questa la previsione snocciolata a inizio dicembre da Mazziero Research, secondo cui il debito riprenderà a crescere con vigore a inizio anno e salirà sino a giugno tra 2.468 e 2.500 miliardi.
Anche le entrate tributarie salgono
A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39,1 miliardi, in aumento del 24,5 per cento (7,7 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Lo si apprende nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. Il forte aumento, precisa Bankitalia, risente dei versamenti in autoliquidazione dei contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale, la cui scadenza era stata prorogata all’autunno.
Nei primi dieci mesi del 2019 le entrate tributarie sono state pari a 344,3 miliardi, in aumento dell’1,4 per cento (4,6 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; al netto degli effetti delle disomogeneità contabili si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole