Decreto Liquidità e banche: Intesa SanPaolo fa chiarezza su tassi applicazione dopo polemica Salvini sui social
Intesa SanPaolo prende le distanze dalle dichiarazioni via social dal Dott. Salvatore Cincotta riguardante le misure del decreto legge “Liquidità”. La banca guidata da Carlo Messina in una nota precisa che le dichiarazioni di Cincotta sono “in gran parte errata e sicuramente motivata da una non immediata comprensione di un articolato complesso – conformità alla gravità dell’emergenza in corso – che richiede particolare attenzione nella sua lettura e istruzioni di dettaglio per l’installazione concreta ”.
Intesa SanPaolo rigetta la tesi del bancario contro il DL Liquidità
Tra le altre inesattezze, continua la nota, si riferisce al tasso che verrà applicato dalle banche sui finanziamenti per le piccole e medie imprese, ovvero entro i 25.000 euro, sarà presumibilmente nell’intorno dell’8%. Il decreto Liquidità al contrario, ricorda Intesa SanPaolo, prescritto che il tasso sia calcolato in modo rigoroso e infatti saranno applicate per tali finanziamenti tassi d’interesse oggi, già per legge, inferiore al 2% e su cui Intesa Sanpaolo agirà in ulteriori sconti. Si fa riferimento inoltre al fatto che sarebbe una decisione della Banca – e non invece una specifica disposizione del decreto – l’erogazione di rifinanziamenti solo a fronte di un aumento del 10% del debito in essere e che i nuovi servizi garantiti verrebbero utilizzati dalle banche per sostituire il credito in essere non garantito, a tutto beneficio dei propri bilanci. In entrambi si tratta di casi di interpretazioni errate delle disposizioni di legge e delle intenzioni di Intesa Sanpaolo sottolinea la banca. Il Gruppo, continua la nota, ha previsto, anche prima dagli obblighi del legislatore, proprie misure per erogare fino a 50 miliardi di nuovo credito.
La tesi di Salvo Cincotta
Salvo Cincotta che per oltre 20 anni ha lavorato in banca, rivestendo anche posizioni di dirigente e da 12 si occupa di crisi di impresa e assiste le imprese. Nel dettaglio il bancario sui social ha attaccato le regole fissate per i prestiti fino a 25mila euro garantiti dallo Stato. La tesi del bancario rilanciata da Salvini “L’azienda ha diritto ad avere 25mila euro di finanziamento garantito dallo Stato se l’anno scorso ha fatto almeno 100mila euro di fatturato e se non è segnalata alla Crif” spiega Salvo Cincotta in un video rilanciato da Matteo Salvini su Instagram. L’ipotesi che è quella di un cliente che ha nel sistema bancario 20mila euro di affidamento, per esempio con Banca Intesa, una delle prime a indicare le linee guida per l’erogazione. Questa banca dice di essere disponibile all’erogazione del credito a patto che sia superiore al 10 per cento a quello già concesso al cliente. “Se quindi ho un credito di 20mila euro, magari usato quasi per intero, la banca è disponibile ad erogarmi almeno 22mila euro, ma un patto di scambio con la somma erogata in 20mila euro di credito. Questo vuol dire, spiega il consulente, che dai 25mila euro vengono trattenuti 20mila, trasformando il suo credito chirografario in credito garantito dallo Stato