Di Maio attacca Atlantia: ‘no in Alitalia, è decotta’. Salvini: ‘sbaglia, azienda dà migliaia posti lavoro’
L’attacco del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio contro Atlantia è duro. Talmente duro che Confindustria rimane sconcertata, anche per l’effetto che dichiarazioni simili potrebbero avere sul titolo in Borsa. E anche l’altro vicepremier, il leghista Matteo Salvini, si fa avanti per lanciare un monito più o meno esplicito al collega.
Tutto è nato nel pomeriggio della giornata di ieri, ovvero quando la Borsa era ancora aperta. Di Maio ribadisce il no al coinvolgimento di Atlantia nel salvataggio di Alitalia. La holding dei Benetton viene definita “decotta”.
Dal canto suo, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli precisa: “Atlantia non è mai esistita” finchè non formalizza un’offerta per Alitalia.
Torniamo alla frase di Di Maio, che gela anche i sindacati.
Quando revocheremo le concessioni autostradali ad Autostrade (controllata di Atlantia), “l’azienda perderà valore in Borsa. Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei. Atlantia è decotta”.
Non si fa attendere la reazione di Atlantia, che dirama una nota a mercati chiusi:
“Le dichiarazioni odierne del vice presidente Di Maio perturbano l’andamento del titolo Atlantia in Borsa, anticipando la presunta conclusione di un procedimento amministrativo che il ministro Toninelli ha affermato solo ieri ‘essere ancora in corso’ e determinano gravi danni reputazionali per la società”.
La società “si riserva di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela dei propri interessi, dei dipendenti, degli azionisti, dei bondholders e degli stakeholders tutti”.
Sconcerto da Confindustria: “Leggiamo con stupore le dichiarazioni di Di Maio. Si tratta di affermazioni molto critiche perchè anticipano le conclusioni di un procedimento amministrativo nel pieno del suo svolgimento e per i gravi effetti che potrebbero avere su una società quotata in Borsa. Non si governa con l’ansia e il rancore“.
E’ lo stesso Salvini a sconfessare Di Maio: “Chi ha dei morti sulla coscienza paga e pagherà, io non faccio il giudice. Poi ci sono aziende che danno migliaia di posti di lavoro e prima di dire sono ‘decotte’ bisogna pensare che ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro”. Ancora: “Su Atlantia sbaglia, l’azienda assicura migliaia di posti di lavoro”.
Intervistato dal quotidiano La Stampa, Salvini fa notare che “stiamo parlando di una società che dà migliaia di posti di lavoro, è quotata in Borsa e fattura decine di miliardi di euro. Prima di dare giudizi sommari, quando ci sono di mezzo posti di lavoro io sono sempre molto attento”.
Il vicepremier leghista fa riferimento anche al dossier Ilva, l’azienda che rischia di chiudere il prossimo 6 settembre, come preannunciato da ArcelorMittal.
“Su Alitalia e Ilva i nodi verranno al pettine nelle prossime settimane. A Di Maio ho detto che non si possono mettere in discussione 25mila posti di lavoro in un momento come questo”.
Costernazione anche da parte dei sindacati, che si uniscono al coro di attacchi contro il leader del M5S:
“Le dichiarazioni del Ministro Di Maio su Atlantia sono allarmanti”, si legge in una nota della Fit-Cisl, che tiene a puntualizzare di “non riferirsi alle schermaglie tra il Ministro e la compagine azionaria di Atlantia”.
“Rispetto alla tragedia di Genova chi ha sbagliato pagherà e a suo tempo abbiamo richiesto al Mit un monitoraggio su tutte le infrastrutture analoghe, affinché non si verifichino più simili disastri – si legge nel comunicato – Ci interessa la sorte dei circa 11.000 lavoratori del gruppo e delle loro famiglie che, nel caso di un repentino tracollo di Atlantia, pagherebbero un prezzo altissimo senza avere alcuna colpa”.
Fit-Cisl conclude, affermando che “al Ministero dello Sviluppo attualmente sono aperti 138 tavoli di crisi: sarebbe molto grave aggiungere Atlantia come 139esima”.