Di Maio sotto assedio per chiusure domenicali: rischio maxi-regalo a e-commerce. Renzi: tanti ragazzi perderanno il lavoro
Infuria la polemica circa l’intenzione del governo di limitare le aperture domenicali dei centri commerciali dopo che il “Salva Italia” del governo Monti aveva di fatto liberalizzato gli orari di apertura nei giorni festivi. Il vice premier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha confermato nel weekend di voler procedere entro l’anno la stretta sulle aperture domenicali procedendo all’abrogazione della norma introdotta dal governo Monti che lascia al momento totale libertà agli esercizi circa gli orari di apertura.
Oggi Di Maio ha specificato che ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa con “un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno chiudono”. A decidere aperture e chiusure saranno, come in passato, sindaco e commercianti.
Precisazione di Di Maio ben accolta dalle associazioni dei consumatori. “Mantenere la domenica il 25% dei negozi aperti e prevedere dei turni garantisce ai consumatori la possibilità di fare acquisti nei giorni festivi e non danneggia eccessivamente i piccoli esercizi”, argomenta il Codacons che precedentemente aveva attaccato il vice premier vedendo ricadute negative sul Pil e sull’occupazione e un sensibile spostamento degli acquisti verso l’e-commerce.
Renzi attacca
“Obbligare tutti alla chiusura domenicale, come vuole Di Maio, significa semplicemente far licenziare tanti ragazzi”, attacca l’ex premier Matteo Renzi interviene sul progetto di chiusure domenicali dei centri commerciali rilanciato dal ministro del lavoro, Luigi Di Maio.
“Come per il decreto dignità – scrive Renzi sul suo profilo Facebook – Di Maio tira fuori queste idee quando è in crisi di visibilità. Gli serve tenere l’attenzione su di lui, altrimenti fagocitato da Salvini. Ma per inseguire i post di Salvini, Di Maio distrugge posti di lavoro. Sostenere che le famiglie si separino perché si lavora anche di domenica significa vivere su Marte”. “Di Maio si conferma il ministro della disoccupazione: se questo provvedimento sarà approvato, tanti ragazzi perderanno il posto di lavoro. Tanto fanno il reddito di cittadinanza, no?”, conclude Renzi.
Ad Conad vede a rischio 50mila posti di lavoro
Molti dubbi anche da parte della grande distribuzione, che occupa 450 mila dipendenti. Le domeniche incidono per il 10% “e quindi sicuramente avremo circa 40-50mila tagli. Ora quei 400 mila saranno felici di non lavorare, i 50 mila non so se lo saranno”, rimarca l’amministratore delegato e direttore generale di Conad, Francesco Pugliese.
Scettiche anche le associazioni dei consumatori. Secondo il Codacons il divieto di aperture dei negozi nei giorni festivi determinerà la morte di migliaia di piccoli esercizi, con effetti negativi sul Pil e sull’occupazione e un sensibile spostamento degli acquisti verso l’e-commerce.
Sponda all’ecommerce?
In base alle proiezioni del Codacons il settore delle vendite online, che cresce in Italia a ritmi elevatissimi (+13,6% a luglio) e che nel 2017 ha registrato nel nostro paese un giro d’affari pari a 23,6 miliardi di euro, sarà l’unico a beneficiare delle chiusure domenicali dei negozi, con un incremento del giro d’affari pari a +2,7 miliardi di euro solo nel primo anno e come effetto diretto di un eventuale divieto di apertura nei giorni festivi per gli esercizi tradizionali.