Dl fisco: stop a bollette a 28 giorni, fatturazione telefono e pay tv torna mensile
Stop alle bollette a 28 giorni. La fatturazione torna ad essere mensile per le aziende telefoniche, delle pay tv e di internet. La commissione Bilancio del Senato ha, infatti, dato il via libera all’emendamento del relatore del decreto fiscale Silvio Lai.
In particolare, la decisione riguarderà, come ha indicato lo stesso Lai nella sua pagina Facebook, “imprese telefoniche, tv e servizi di comunicazione elettronica. La modifica stabilisce inequivocabilmente che la fatturazione dei servizi va fatta su base mensile o multipli del mese, ad esclusione di quella promozionale non rinnovabile e inferiore al mese”. Sono, invece, escluse altre tipologie d’impresa, quali le aziende fornitrici di gas ed energia, perché “i costi sono vincolati ai consumi e non all’arco temporale”. Gli operatori del settore “avranno 120 giorni di tempo a disposizione per adeguarsi alle nuove disposizioni” e saranno tenuti a fornire “in modo chiaro sulle offerte e se fibra ottica è a domicilio”. “Era importante – ha commentato Silvio Lai – che si ponesse fine a una vicenda che sta molto a cuore ai cittadini. I fornitori di servizi dovranno inoltre garantire informazioni chiare e trasparenti sulle diverse offerte e l’Autorità del settore, con la sua vigilanza, assicurerà che gli utenti possano fare scelte informate. In termini di trasparenza, abbiamo voluto fare un passo in più stabilendo che le aziende di servizi debbano dichiarare se la fibra ottica arriva al domicilio o solo alla centrale”.
La norma prevede a carico dell’operatore un indennizzo forfait pari a 50 euro per i consumatori se avviene una “variazione dello standard minimo”, oltre al raddoppio delle sanzioni, che diventano da un minimo di 240mila euro ad un massimo di 5 milioni.
UNC: vittoria consumatori, ma mancano indennizzi pregressi
“Una vittoria importante per i consumatori. Accolte le nostre richieste sull’estensione alle pay tv, l’aumento delle sanzioni e l’indennizzo forfettario”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dopo il via libera della commissione Bilancio del Senato all’emendamento che prevede la fatturazione mensile per imprese telefoniche e tv, un indennizzo forfetario pari a 50 euro, il raddoppio delle sanzioni, che diventano da un minimo di 240 mila euro ad un massimo di 5 milioni. “Mancano, però, gli indennizzi per il pregresso. Se non saranno inseriti nel testo finale della legge, li chiederemo all’Autorità delle Comunicazioni”, ha ricordato Dona.
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento del Codacons, secondo il quale bisogna prevedere un indennizzo. “E’ un provvedimento insufficiente perché non prevede alcuna misura per il pregresso – ha sottolineato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi –. Non basta vietare tale pratica per il futuro, ma serve prevedere l’obbligo per le compagnie telefoniche e per le pay-tv di disporre rimborsi immediati in favore degli utenti per le maggiori somme pagate a causa della illegittima fatturazione a 28 giorni”. E ha aggiunto: “Dal 2015 ad oggi i consumatori hanno pagato complessivamente oltre 2 miliardi di euro in più sulle bollette a causa di una prassi chiaramente illegale, soldi incassati dagli operatori telefonici e dalle tv a pagamento che ora devono tornare nelle disponibilità degli utenti”.