Finanza Notizie Italia Donne e risparmi: in prima linea nella gestione delle spese in famiglia, ma restano distanti dalla sfera investimenti

Donne e risparmi: in prima linea nella gestione delle spese in famiglia, ma restano distanti dalla sfera investimenti

24 Ottobre 2019 13:00

La gestione del budget familiare è nelle loro mani, ma sono ancora lontane da quella che è una vera e propria pianificazione in ambito finanziario. Le donne e il loro rapporto con il risparmio, la loro capacità di pianificazione e il livello di educazione finanziaria sono al centro della seconda edizione del suo Agos Monitor, realizzato insieme alla società di ricerche Eumetra MR, dal titolo “Donne di Denari: la partita dell’educazione finanziaria”.

Le donne sono le protagoniste della gestione dell’economia familiare: si occupano di tutte quelle spese che sono ancora più classicamente legate alla sfera femminile (il 91% gestisce le spese per l’abbigliamento e il tessile casa, l’86% della spesa per la famiglia, l’85% per quelle dei figli). Ma il loro giudizio influenza argomenti che possono apparire “storicamente più lontani”, come i temi di gestione del denaro della famiglia e gli investimenti (il 74% si occupa anche della gestione del risparmio). Sempre dal sondaggio emerge che le donne hanno voce in capitolo anche in aree che almeno tradizionalmente sono di competenza maschile, tra cui le spese per la gestione del condominio e delle bollette (72%) o l’acquisto e la gestione di auto e moto (65%). Questo ruolo sembra svilupparsi soprattutto nei casi delle single, separate o vedove.

Il controllo c’è, sulla pianificazione bisogna andare avanti

Ma quale è l’approccio delle donne al risparmio? Se si guarda alle qualità le donne appaiono “prudenti, guardano al futuro e ai dettagli”, ma al tempo stesso (i difetti principali) risultano “bisognose di consulenza, poco interessate agli investimenti e non molto abili a far fruttare gli vestimenti” che le porta in alcune situazioni ad avere un’ansia decisionale, a focalizzarsi sul contante e ad affidarsi alle informazioni della rete di famiglia.
E in questo contesto, la pianificazione finanziaria resta uno dei tasti dolenti. Stando alla ricerca sembra, infatti, riguardare un numero contenuto di donne e di conseguenza le loro famiglie: circa il 20% sembra attuare una pianificazione estesa. Tuttavia, la volontà e le condizioni per migliorare ci sono. Tanto che circa 6 donne (famiglie) su 10 dichiarano che qualche tentativo di planning almeno sulle voci principali della progettazione famigliare viene effettuato. E la maggioranza (almeno 9 su 10) riconosce alla pianificazione il suo valore di protezione ed efficientamento della finanza famigliare.

Una nuova cultura educazione finanziaria: una partita da giocare

L’educazione finanziaria resta una partita da giocare. “La leva non è la cultura finanziaria fine a sé stessa: materia astratta, difficile, teorica, in fondo maschile”, sottolinea il rapporto ma l’invito è di aprirsi a una nuova cultura finanziaria basata sulla pratica, sulla immediata applicazione, sullo scambio comunitario di saperi. Magari basata anche con un pizzico di tecnologia. Una nuova cultura finanziaria pratica da insegnare e tramandare ai figli, affiancando ai percorsi scolastici un superiore livello di buone pratiche famigliari.

Per Roberta Nanula di Banca d’Italia “la ricerca mostra molti punti di contatto con le analisi effettuate da Bankitalia e Consob: anche noi riscontriamo un forte gender gap nella preparazione finanziaria. Eppure le donne possiedono due punti forti: l’attitudine al risparmio e la percezione al futuro. Però non sono propense all’investimento”. “Le donne tendono ad essere molto più prudenti. Invece, la donna dovrebbe avere un ruolo più attivo nella pianificazione finanziaria e gestione del risparmio, visto anche il suo ruolo determinante in famiglia”, sottolinea Kirsten Van Toorenburg di Assofin.