Notiziario Notizie Italia Editoria: negli ultimi cinque anni scomparse 200 imprese, ma il fatturato è in aumento

Editoria: negli ultimi cinque anni scomparse 200 imprese, ma il fatturato è in aumento

10 Maggio 2019 13:10

In Italia si contano 4mila “custodi” di libri. Negli ultimi cinque anni sono scomparse circa 200 imprese dell’editoria italiana. Un settore, che certamente sta attraversando una fase complicata, ma che dà comunque segnali incoraggianti. Alla contrazione degli operatori, ha fatto eco una crescita degli addetti e del fatturato. E’ ciò che emerge dalla ricerca condotta da Unioncamere-InfoCamere in occasione del Salone del Libro, in corso a Torino.

Secondo l’elaborazione sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, tra il 2014 e nei primi tre mesi del 2019 le imprese italiane che operano nel settore dell’edizione di libri sono diminuite del 4,8%, passando da 4.179 a 3.980 unità. Dallo studio emerge un ruolo estremamente marginale dell’imprenditoria giovanile, che con solo 119 imprese rappresenta appena il 3% dell’intero settore, al pari della componente di imprese guidate da stranieri.

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Riscontri positivi però giungono dal lavoro e dai bilanci. Nello stesso periodo infatti si è assistito a una crescita del 5% nel numero degli addetti, passati nello stesso arco di tempo da 7.732 a 8.144 unità, corrispondenti a una media di 6 addetti per impresa. Le aziende editoriali che creano più opportunità di lavoro sono localizzate in tre regioni: Lombardia, Veneto, Lazio che, con i loro 4.824 addetti, rappresentano il 59% di tutto il settore.
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Anche dal punto di vista delle performance economico-finanziarie i riscontri sono positivi. Il valore della produzione complessivo riferito all’anno 2017 è stato di oltre 1,6 miliardi di euro, in crescita del 10,6% rispetto a quello realizzato nel 2015. Ancora più sensibile la crescita del valore aggiunto aggregato, arrivato nel 2017 a sfiorare i 400 milioni di euro dai 332 del 2015. Le conferme sulla buona salute finanziaria di queste imprese arrivano anche dagli indicatori finanziari: il ROI (ritorno sugli investimenti) è quasi raddoppiato nel periodo, mentre il ROE (ritorno sul capitale di rischio) è più che triplicato.

La concentrazione più elevata di case editrici si registra in Lombardia, dove al 31 marzo scorso avevano sede 993 imprese (il 25% del totale) e sempre la Lombardia si aggiudica la fetta più consistente della diminuzione assoluta del periodo. A seguire in entrambe le classifiche c’è il Lazio.

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