Effetto Covid sui conti correnti, è boom di depositi: +30% nei primi mesi del 2020
Crescono i saldi di conti correnti e salvadanai bancari. Di fronte all’incertezza legata al Covid, gli italiani lasciano i soldi fermi, facendo registrare un boom dei depositi negli ultimi 12 mesi, con le riserve di imprese e famiglie cresciute di oltre 94 miliardi di euro (+7%), spinte da un’impennata rilevante soprattutto nei primi mesi del 2020 durante i quali, complice appunto il lockdown e l’aumento della propensione al risparmio, si è registrato un incremento di quasi 40 miliardi (+30%). Sono i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa.
“La crescita dei depositi bancari riflette i timori delle famiglie, che non spendono, e quelli delle imprese, che non investono – sottolinea il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – Siamo entrati in una fase di congelamento generale”.
Secondo il rapporto del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Banca d’Italia, da aprile 2019 ad aprile 2020, i depositi e i conti correnti bancari sono saliti di 94,7 miliardi (+7,3%) passando da 1.290,2 miliardi a 1.385,1 miliardi. La crescita è stata sostenuta, in particolare, dell’impennata dell’ultimo periodo con 39,7 miliardi (+3%) in più nei primi quattro mesi del 2020. Sono cresciuti in particolare i depositi delle famiglie: 69,2 miliardi in più (+6,9%). Le imprese hanno risparmiato 25,4 miliardi (+9%) negli ultimi 12 mesi e 7,1 (+3%) miliardi nel primo quadrimestre 2020.
Per quanto riguarda i prestiti, quelli al settore privato sono calati di 11 miliardi (-0,9%), ma c’è stata una inversione di tendenza nel primo quadrimestre 2020, con 21 miliardi di nuovi impieghi (+1,8%). Vanno in direzione opposta i prestiti alle famiglie e quelli alle imprese. Nel primo caso, si è registrato un aumento su base annuale di 1,1 miliardi (+0,2%), mentre nel primo quadrimestre 2020 c’è stata una riduzione di 3,6 miliardi. Per quanto riguarda le imprese, invece, da aprile 2019 ad aprile 2020, i finanziamenti sono complessivamente calati di 12,2 miliardi (-1,8%), ma nei primi quattro mesi del 2020, le erogazioni sono aumentate di 25,1 miliardi (+4%). Se le famiglie, durante il lockdown, hanno fatto meno ricorso ai mutui, complice l’evidente frenata del mercato immobiliare, le imprese, invece, hanno avuto maggior bisogno di liquidità per far fronte all’emergenza provocata dal coronavirus. E a proposito di mutui, le famiglie sono in difficoltà: nei primi quattro mesi del 2020, 219 milioni di euro di rate non sono state pagate.