Eni main partner di Maker Faire. Paolo Grossi: non potevamo scegliere luogo migliore per presentare la nuova APP
Per il quarto anno consecutivo Eni è main partner dell’iniziativa “Maker Faire – The European Edition”, che si è aperta oggi alla Nuova Fiera di Roma, e che proseguirà fino a dopodomani, domenica 3 dicembre.
Lo spazio espositivo di Eni Innovation for Energy è una grande area che mostra al pubblico della fiera l’applicazione di tecnologie digitali innovative per l’addestramento del personale e le loro possibili evoluzioni nell’ambito di salute e sicurezza dei lavoratori e per la gestione impianti.
E proprio oggi, in occasione dell’evento Maker Faire che sta assumendo un’importanza sempre più crescente nel panorama dell’hi-tech italiano, Eni ha presentato la sua nuova APP.
Così Paolo Grossi, direttore commerciale Refining & marketing di Eni, parlando a Finanza.com.
“Oggi non potevamo scegliere chiaramente un luogo migliore anche per presentare la nostra APP, che mette insieme la nostra Eni Pay, APP per il pagamento presso le nostre stazioni di servizio, e il nostro programma loyalty You&Eni”.
L’APP “consente a chi non partecipa ancora alla You&Eni di fare un’adesione paperless tramite smartphone, in pochi minuti, attraverso un’attivazione sul cellulare. Si inizia ad accumulare subito punti, senza dover ricevere e compilare alcun modulo cartaceo e aspettare l’invio di una carta di metallo che arriva a casa”.
Ma la nuova APP non è solo questo: è anche, “allo stesso tempo, una APP che consente di poter pagare molto rapidamente”.
“Un’esigenza importante -tiene a precisare Grossi – visto che, come sapete, in Italia nei carburanti ma anche in altri business l’86% delle transazioni avviene per contanti e, quindi, dare strumenti pratici, convenienti, semplici, è sicuramente un modo di incoraggiare metodi di pagamento alternativi al contante. Altro fattore importante dell’APP è che vuole costituire un canale di comunicazione biunivoco con il cliente. Laddove, ovviamente, il cliente acconsentirà a questo tipo di dialogo, noi avremo informazioni maggiori su di lui, sul suo profilo, sulla sua abitudine di consumo e potremo indirizzarlo, oltre che verso le offerte generaliste, verso quelle offerte promo dedicate, che andranno a premiare anche certi comportamenti. La cosa rilevante è che proprio l’APP consente di fare questo, ovvero di presentare offerte in maniera semplice, lasciando al tempo stesso al cliente una parte del controllo, quindi la totale libertà di aderire o meno e di scegliere tra varie alternative”.
Alternative “che noi suggeriremo immaginando quelle più attinenti alle sue preferenze, e che il cliente potrà ulteriormente affinare interagendo attraverso l’APP con le nostre diverse promo”.
Un’attitudine rivolta dunque al cliente specifico, quella di Eni, in un contesto in cui la tecnologia è sempre più orientata a soddisfare anche le singole esigenze individuali.
L’APP rientra a pieno nella logica di ENI, che vuole sempre di più facilitare l’esperienza dei suoi prodotti da parte dei clienti, entrare nella loro quotidianità per facilitare loro la vita. In tal senso si spiega anche il grande successo del car sharing, confermato da Grossi.
“Ormai sono quattro anni che abbiamo attivato con il marchio Enjoy il car sharing in cinque città italiane. Si tratta di un business di cui siamo enormemente soddisfatti, perchè è un esempio di come anche gli italiani, che non sono citati spesso per la loro propensione al cambiamento, davanti a un’offerta semplice e conveniente abbiano reagito in realtà istantaneamente. Noi oggi abbiamo 700.000 clienti che utilizzano nelle cinque città il car sharing e non sono solo giovanissimi, che rappresentano il fulcro di chi è presente oggi alla fiera, ma si tratta di persone di tutte le età”.
Espansione in altre città?
“Assolutamente sì, stiamo potenziando i nostri sistemi per rendere l’esperienza ancora più semplice e la nostra offerta più flessibile, adattabile alle diverse esigenze dei clienti”.
Ma prima di tutto è necessario rafforzare l’offerta nelle città dove stiamo. Proprio recentemente siamo arrivati a oltre 2.400 macchine circolanti in Italia, abbiamo aumentato di 500 auto le macchine, portandole a 1000, sia a Roma che a Milano, le due città principali. Quello su cui stiamo puntando sempre di più, e per cui parla il successo del caso di Torino, è avere per il car sharing slot adibiti al parcheggio“.
Il direttore commerciale di Eni spiega che il fattore che limita l’esperienza del car sharing è rappresentato proprio dalla difficoltà a trovare uno slot che permetta agli utenti di lasciare il veicolo, senza cercarlo disperatamente come il più delle volte, soprattutto in grandi città come Roma, finisce con l’accadere.
Una volta utilizzato il car sharing, e arrivati “al centro della città tutto è molto facile, tutto è molto conveniente… fino al momento di parcheggiare”, sottolinea Grossi.
D’altronde, “i parcheggi sono quelli sono, almeno quelli pubblici, e nel breve termine immaginare che possano aumentare è difficile, anche perchè una tale sfida richiederebbe tante risorse e tanto tempo. Ma, visto che un’auto di car sharing, a differenza di un’auto privata, arriva e dopo un minuto viene subito ripresa dal cliente successivo – che si deve spostare dal centro magari verso un’altra direzione -, dedicare 50 slot al car sharing al centro delle città creerebbe un circolo virtuoso”.
La realizzazione della proposta degli slot “darebbe un’ottima ragione agli utenti, che oggi utilizzano il car sharing, di utilizzarlo ancora di più, e a chi non lo utilizza di avere una modalità economica per arrivare in centro con pochi euro, senza dover andare poi a un parcheggio privato e pagare magari poi 20 euro di parcheggio”.
Una iniziativa del genere “darebbe anche un impulso alla mobilità intermodale, perchè noi siamo convinti che il car sharing debba e possa essere un elemento complementare al trasporto pubblico. Il car sharing potrebbe consentire alle persone di raggiungere la propria casa o il luogo dove stanno andando, per esempio, dalla fermata della metro e del mezzo in generale pubblico. Chiaramente, avere 50 slot dedicati al parcheggio, per esempio nel Lungotevere di Roma, avrebbe un effetto indotto sia per chi volesse andare in centro e cercasse un posto per parcheggiare, sia per chi volesse riprendere la macchina dal centro e spostarsi in un’altra area”.
E la proposta è in generale a favore di tutto il business del car sharing, non solo di quello di Enjoy. Per Grossi, di fatto, “ben venga la concorrenza”.
L’impatto sarebbe positivo anche per l’ambiente e dunque per la qualità della vita.
“Guidare le auto enjoy o comunque ricorrere al car sharing diminuisce le auto in centro, è meno inquinante in quanto i veicoli sono tutti Euro 6 e, se venisse risolto il problema del parcheggio diminuirebbero la congestione, il traffico, che spesso sono dovuti proprio alle auto che circolano alla ricerca di un parcheggio”.
Insomma, Grossi ha le idee molto chiare:
“Risolvere la questione è veramente la cosa più importante che in questo momento dobbiamo cercare di fare”.