Equity Crowdfunding: raccolti quasi 10 mln nei settori chiave del Made in Italy, ecco la top 10
L’Equity Crowdfunding, ovvero il finanziamento di un progetto in cambio di quote di partecipazione della società, ha riscosso un forte interesse nell’anno della pandemia. Vuoi per uno sviluppo del digitale, ambito in cui si sviluppa questa tipologia, vuoi per un desiderio di partecipare alla raccolta di capitali di startup o imprese più piccole e locali in un momento di difficoltà o per diversificare i propri investimenti nell’economia reale in un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse e grande liquidità sul mercato, fatto sta che nel corso dell’ultimo anno sono state 27 le operazioni di equity crowdfuding concluse con successo nei settori chiave del Made in Italy, come il food, il design, il fashion e il beauty, raccogliendo un ammontare di quasi 10 milioni di euro (9,9 milioni di euro per la precisione). E’ ciò che emerge dalla prima ricerca condotta dall’Osservatorio Crowdfunding di Pambianco, monitorando i sei principali siti di crowdfunding attivi nel paese (Mamacrowd, Backtowork, Crowdfundme, Opstart, TheBestEquity e StartsUp, nonché il portale specializzato Crowdfunding Buzz).
Nato su Internet chiamando a raccolta i “web surfers” per la raccolta di piccoli capitali, oggi dà la possibilità ad un pubblico più ampio di intervenire anche con piccole somme. L’equity crowdfunding è stato introdotto in Italia dal Decreto Sviluppo bis del 2012 con l’obiettivo di introdurre la raccolta di capitale di rischio attraverso Internet per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese startup innovative (poi esteso a tutte le Pmi). Gli ultimi mesi hanno portato delle novità regolamentari per l’equity crowdfuding, ovvero la possibilità per i portali autorizzati di collocare minibond a investitori professionali in una sezione dedicata.
Tornando all’osservatorio, il food è il settore che più di tutti è ricorso a questo strumento, e non a caso: l’anno della pandemia ha avuto un impatto importante nelle abitudini delle persone soprattutto nell’ambito alimentare, a partire dalla diffusione del servizio di delivery. Il solo settore alimentare ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale con 15 deal su un totale di 27, oltre la metà delle operazioni messe a segno nel corso del 2020, per un valore complessivo di poco più di 5 milioni di euro. Nella sola top ten delle principali operazioni per valore, la metà è rappresentata da startup e Pmi innovative legate al mondo della ristorazione e della distribuzione alimentare. Tra queste, il breadbar Forno Brisa che ha totalizzato una raccolta di 1,2 milioni di euro o la catena di ristoranti kids-friendly Benvenuto Family, che ha concluso a fine febbraio 2020 una campagna con 1 milione di euro di raccolta.
Il design si piazza al secondo posto tra i settori più ricettivi dal punto di vista dell’utilizzo dello strumento del crowdfuding con cinque deal (Fresco Frigo Holding, Playwood, Ayuppie, Soldi Design e RD24) per un totale di 1 milione di euro. Il fashion guadagna la terza posizione con quattro operazioni concluse nel corso del 2020 che hanno raccolto complessivamente 1,4 milioni di euro e che hanno in comune una forte spinta sul mondo digitale. Si tratta di Out of, startup innovativa di ottica sportiva, che si è piazzata al quarto posto nella top ten delle principali operazioni del 2020 “incassando” 1 milione di euro. Ci sono poi stati il sito Gaiamyfriend (196mila euro), il sito di abiti a noleggio Dress you can (144mila euro) e la piattaforma Logaritmica dedicata all’experience nel mondo del lusso (46mila euro). Il beauty chiude “solo” tre operazioni ma tutte di successo sotto il profilo della raccolta, piazzandosi nella top ten 2020 per un totale di 2,3 milioni di euro, di cui oltre la metà legati alla raccolta crowdfunding della catena di beauty per l’uomo Barberino’s, con 1,25 milioni di euro raccolti.
Nei primi tre mesi del 2021 sono state tre le operazioni concluse. Etilika, un e-commerce specializzato nella vendita di vini e superalcolici, che ha raccolto quasi 1 milioni di euro (a fronte di una valutazione pre-money di 8,2 milioni) e Acquainbrick che ha ottenuto un finanziamento di 500mila euro (valutazione pre-money di 3,1 milioni di euro). La terza operazione ha coinvolto il beauty con la piattaforma di vendita online Profumeria Web (545mila euro di raccolta per una valutazione pre-money di 12,5 milioni).