Esselunga: Marina e Giuliana Caprotti verso il 100%
Esselunga e i suoi scenari futuri tornano in primo piano. Giuliana e Marina Caprotti (rispettivamente la seconda moglie e la figlia del fondatore della catena di supermercati Bernardo Caprotti) si preparano a rilevare il 100% di Esselunga, esercitando l’opzione sul 30% detenuto dai fratelli Giuseppe e Violetta.
In una nota del gruppo datata 11 gennaio e pubblicata sul sito di Esselunga si legge: “Esselunga è stata informata dalla sua controllante, Supermarkets Italiani che gli azionisti di maggioranza della controllante, Giuliana Albera Caprotti e Marina Caprotti (che tramite Unione Fiduciaria detengono il 70% del capitale della controllante), hanno esercitato il diritto di acquisto delle azioni della controllante possedute da Violetta Caprotti e Giuseppe Caprotti, che insieme rappresentano il 30% del capitale della controllante“.
Dal comunicato si apprende inoltre che il prezzo d’acquisto verrà determinato da terze parti indipendenti. Inoltre, gli azionisti della controllante hanno comunicato che è possibile che una parte rilevante del prezzo d’acquisto che sarà corrisposto dagli azionisti potrebbe essere finanziata attraverso il ricorso al debito.
Nel futuro di Esselunga resta ancora molta incertezza. Come sottolinea “Il Sole 24 Ore” in edicola oggi, “senza accordo tra le parti sul prezzo, la partita rischia di finire in Tribunale”. Con la decisione di esercitare l’opzione call sul 30%, per “La Repubblica” si apre un processo che porterà a una dettagliata valutazione dell’azienda. “Se la valutazione di Esselunga metterà tutti d’accordo – si legge sul quotidiano diretto da Mario Calabresi – Giuseppe e Violetta cederanno le loro quote; altrimenti si andrà avanti con l’attuale gestione e con l’obiettivo di entro due anni e mezzo di quotarsi o trovare un compratore”. Bisogna però fare un passo indietro e ricordare che Bernardo Caprotti, scomparso alla fine del 2016, aveva previsto di affidare il 70% della holding a Giuliana e sua figlia Marina, e il 30% restante ai figli del primo matrimonio, ovvero Giuseppe e Violetta. Relativamente agli asset immobiliari il 55% era andato a Giuliana e Marina e il 45% a Giuseppe e Violetta.
Quanto all’opzione call è stata siglata nel 2017, quando i due rami della famiglia hanno raggiunto un’intesa sul fronte immobiliare. Esselunga aveva, infatti, acquistato il 45% del capitale sociale di Villata Partecipazioni relativo alle quote intestate ai soci di minoranza (con l’uscita quindi di Giuseppe e Violetta dal capitale della società che gestisce gli immobili).
Per Esselunga è da tempo che si parla di una Ipo (con l’obiettivo di una quotazione previsto entro giugno 2021). Ma quali potrebbero essere ora le prossime mosse per il gruppo? “Il Sole 24 Ore” scrive: “il condizionale rimane d’obbligo (…), ma esistono altre ipotesi. Potrebbe esserci un terzo soggetto interessato all’ingresso in minoranza” oppure come ultima ipotesi “l’ingresso di un qualche soggetto pronto a rilevare il pieno controllo dell’azienda. malgrado una cessione sarebbe stata sempre smentita nei mesi passati dagli azionisti di maggioranza”.
I primi passi di Esselunga
E’ nel 1957 che nasce la “Supermarkets Italiani S.P.A”. E tra i soci fondatori ci sono Bernardo Caprotti e Nelson Rockefeller. Il primo supermercato Esselunga è stato inaugurato a Milano in Viale Regina Giovanna. E sempre nello stesso anno Max Huber, grafico di fama mondiale, realizza l’insegna con la grande “esse”. Da lì il nome: “Esselunga”. Solo qualche anno più tardi, nel 1965 Caprotti inizia a occuparsi dei supermercati a tempo pieno. Rockefeller tre anni prima aveva ceduto la maggioranza dell’azienda alla famiglia Caprotti. Il fondatore Caprotti è morto il 30 settembre 2016, a una settimana dal suo 91esimo compleanno.