Facebook, da ora in poi zero pubblicità su criptovalute. E in vista elezioni Italia dichiara guerra a fake news insieme a Pagella Politica
Questa volta lo schiaffo è arrivato non dall’autorità di regolamentazione di turno, ma dalla stessa Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg ha annunciato infatti il divieto di pubblicazione di inserzioni pubblicitarie che si riferiscano a “opzioni binarie, ICO e criptovalute”.
Una vera e propria doccia fredda per il mondo delle monete digitali, la cui popolarità rischia ora di essere seriamente azzoppata, visto lo stop che prende di mira ora anche i canali pubblicitari.
Niente spot sul Bitcoin & CO, insomma: non su Facebook, almeno, e sulle altre piattaforme del colosso Usa.
Facebook ha motivato la decisione con il suo piano volto a proibire pubblicità di prodotti e servizi finanziari “spesso associati a pratiche promozionali ingannevoli o fuorvianti“.
In particolare, la società ha precisato di aver rinvenuto diversi annunci che invitavano i suoi utenti a imbarcarsi in scommesse pericolose stile gioco d’azzardo con frasi urlate del tipo “Investite i vostri risparmi per la pensione per puntare sul Bitcoin!”.
Questa nuova politica, ha spiegato Facebook, “è volutamente diffusa, in un momento in cui lavoriamo per individuare in modo migliore pratiche pubblicitarie scorrette e ingannevoli”. Ancora, nel comunicato si legge che “controlleremo che il divieto venga applicato in tutte le nostre piattaforme, che includono Facebook, Audience Network e Instagram”.
Il giro di vite del social network arriva di pari passo con la notizia relativa alla decisione della Sec di chiudere una ICO (offerta iniziale di nuove monete – initial coin offering, praticamente un’Ipo che avviene attraverso l’emissione di token) che è stata promossa da Evander Holyfield, l’ex campione di boxe.
Il doppio attacco ha avuto ripercussioni sul prezzo del Bitcoin, che è capitolato nuovamente al di sotto della soglia di $10.000, dopo che nel mese di dicembre era salito a nuovi record avvicinandosi alla soglia di 20.000 dollari.
Al di là dei controlli sul Bitcoin, c’è da dire che Facebook sta intensificando in misura crescente e senza precedenti tutto quanto viene pubblicato nelle sue piattaforme. Tanto che, in quella che è stata una vera dichiarazione di guerra alle fake news, il social network ha esteso anche in Italia il programma di fact-checking, siglando una partnership con Pagella Politica, firmataria dei Poynter International Fact Checking Principles.
Le conseguenze, per gli utenti che esprimono le loro opinioni politiche, saranno notevoli: a partire dalla prossima settimana, Pagella Politica diventerà ufficialmente una sorta di poliziotto, valutando l’accuratezza di tutto ciò che sarà pubblicato su Facebook.
Ciò significa che se una storia verrà considerata falsa o parzialmente falsa, Facebook mostrerà nella sezione sottostante l’analisi dei fact-checker, e la farà scendere nel ranking dell’algoritmo che decide la posizione che i post devono occupare nel news feed.
Gli utenti riceveranno una notifica se una storia che hanno condiviso è stata reputata falsa.
Facebook non cancellerà i link e le nuove regole non saranno applicate a foto e video, ma diffonderà comunque un decalogo educativo per insegnare agli utenti come distinguere le fake news.
I dieci suggerimenti saranno pubblicati nella parte alta del News Feed dal 5 all’11 febbraio, e appariranno anche su alcuni dei principali quotidiani italiani.
Add Italy to the list of countries where fact-checkers can review and flag fake news on Facebook https://t.co/wPNHbzoS8H
— IFCN (@factchecknet) January 31, 2018