Facebook dovrà pagare 10 milioni per uso scorretto dati utenti
10 milioni di euro. Questa la cifra che Facebook dovrà pagare in Italia per l’uso scorretto dei dati degli utenti. Lo ha deciso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom), che ha inflitto una doppia multa al re dei social network, chiudendo l’istruttoria avviata nel mese di aprile. L’Autorità ha accertato che Facebook induce ingannevolmente gli utenti a registrarsi nella piattaforma social, non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti.
Uso dei dati degli utenti a fini commerciali
L’Agcom ha rilevato che le informazioni fornite da Facebook risultano generiche e incomplete senza adeguatamente distinguere tra l’utilizzo dei dati necessario per la personalizzazione del servizio (con l’obiettivo di facilitare la socializzazione con altri utent) e l’utilizzo dei dati per realizzare invece campagne pubblicitarie mirate.
L’Autorità ha inoltre accertato che Facebook attua una pratica aggressiva in quanto condiziona i consumatori registrati, che subiscono, senza espresso e preventivo consenso, quindi in modo inconsapevole e automatico, la trasmissione dei propri dati ad altri siti web/app per finalità commerciali. La pratica avviene con un meccanismo di preselezione del più ampio consenso alla condivisione di dati. Se l’utente infatti decidesse di limitare il proprio consenso, gli si prospettano rilevanti limitazioni nell’uso del social network e dei siti web/app di terzi. Ciò condiziona gli utenti a mantenere la scelta pre-impostata da Facebook.
Nello specifico, Facebook, attraverso la pre-selezione della funzione “Piattaforma attiva”, preimposta l’abilitazione ad accedere a siti web e app esterni con il proprio account Facebook, predisponendo la trasmissione dei dati dell’utente ai singoli siti web/app, in assenza di un consenso espresso da parte dell’utente. Facebook reitera, poi, il meccanismo della pre-selezione nella fase in cui l’utente accede con il proprio account Facebook a ciascun sito web/app di terzi, inclusi i giochi. “L’utente può, infatti, anche in questo caso, solo deselezionare la pre-impostazione sui dati operata da Facebook, senza poter attuare una scelta attiva, libera e consapevole”, sottolinea l’Autorità.
Oltre alla doppia sanzione per 10 milioni di euro, l’Agcm ha anche imposto al colosso Usa l’obbligo di pubblicare una dichiarazione rettificativa sul sito internet e sull’App per informare i consumatori.