Famiglia: assegno unico verso il via dal 2021. I nodi ancora da sciogliere
Tra le varie misure toccate dalla legge di bilancio 2020 non poteva mancare la famiglia. Il governo ha così deciso di mettere mano ai bonus oggi esistenti, quello bebè e quello asilo nido, rinviando al 2021 l’introduzione del cosiddetto assegno universale per la famiglia. Scopo dell’assegno è sostituire tutti gli strumenti oggi esistenti per sostenere i nuclei familiari, dalle detrazioni Irpef per i figli a carico, all’assegno al nucleo familiare allo stesso bonus bebè ed altri meccanismi succedutesi nel tempo. Al lavoro è il ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
Assegno universale per la famiglia: i nodi da sciogliere
Tanti i nodi da sciogliere. In primis il provvedimento con cui prenderà forma l’assegno universale per la famiglia. A tal proposito la legge di bilancio ha previsto che venga introdotto con un apposito disegno di legge collegato del governo, anche se a dover di cronaca, oggi è fermo alla Camera un disegno di legge primo firmatario Graziano Delrio che prevede una razionalizzazione degli attuali sussidi erogati alla famiglia. Si partirà da quel testo o verrà insabbiato?
Altro nodo riguarda le risorse da stanziare per dar vita all’assegno unico. Oggi per finanziare bonus bebè, assegni familiari, detrazioni per i figli, ecc servono circa 25 miliardi di euro l’anno. Terzo nodo riguarda quali trattamenti in vigore cancellare e con quale tempistica.
Infine la questione principale riguarda l’importo del futuro assegno. In merito il citato provvedimento presentato da Delrio aveva ipotizzato una somma di 240 euro al mese per ciascun figlio fino ai 18 anni, destinata a scendere a 80 tra i 18 e i 26 anni.