Fca non segue esempio GM: piena occupazione e 5 mld sull’Italia. Rinviato l’addio al diesel
Tredici tra nuovi modelli e restyling degli esistenti con l’Italia al centro della strategia produttiva. Nei piani di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) c’è un corposo rinnovo della produzione negli stabilimenti in Italia con l’obiettivo piena occupazione a fine piano. Non si seguirà quindi l’esempio di General Motors (GM) che nei giorni scorsi ha accompagnato l’annuncio di una strategia incentrata sull’elettrico con un massiccio piano di riduzione della forza lavoro (-15% del totale) con la possibile chiusura di 5 stabilimenti nel Nord America.
Il gruppo guidato da Mike Manley propone per i prossimi anni un piatto ricco da 5 miliardi di euro di investimenti in Italia nel prossimo triennio con focus sulla crescente domanda per modelli premium, in particolare i SUV. Netta la svolta sull’elettrificazione, come già preannunciato a giugno da Sergio Marchionne nell’annunciare l’ultimo piano strategico da lui orchestrato prima della scorparsa dopo poco iù di un mese.
Al nuovo piano per l’Italia viene destinato oltre l’11% della spesa globale di Fca. Il nuovo responsabile dell’area Emea di Fca, Pietro Gorlier, ha rimarcato che nello stabilimento di Mirafiori verrà prodotta la nuova 500 elettrica, che dovrebbe andare in produzione tra poco più di un anno (primo trimestre 2020); la versione europea della Jeep Compass sarà prodotta a a Melfi. A Pomigliano invece avverrà la produzione del suv compatto Alfa Romeo e della Fiat Panda ibrida.
Il leader della Uilm, Rocco Palombella, indica un obiettivo di piena occupazione negli stabilimenti italiani di FCA alla fine del piano 2019-2021, aggiungendo: “E’ un piano coraggioso in un contesto difficile in cui, per esempio, l’industria auto Usa sta avviando delle significative riduzioni di personale”.
Rinviato lo stop al Diesel
Piccolo passo indietro sull’addio al diesel, che era stato annunciato per il 2021-2022. Gorlier non rinnega che le vendite di auto motorizzate diesel sia in riduzione “ma ad oggi c’è una clientela che continua a richiedere il diesel, i veicoli commerciali e chi fa lunga percorrenza”. Gorlier, intervenuto al termine dell’incontro con i sindacati sul piano 2018-2022, difende anche il diesel sul fronte emissioni rimarcando come in questi anni le emissioni sono calate e nel 2020 ci saranno emissioni più basse rispetto al passato.
Niente vendita per Comau
Su Comau è solo speculazione. Così Pietro Gorlier, in commento alle indiscrezioni circa la possibile vendita di Comau emerse nei giorni scorsi. Gorlier rimarca che Comau non è nel perimetro di mia responsabilità. “Non mi risulta”, ha tagliato corto il manager del gruppo italo-statunitense.