Febbre M&A in Italia, tutti i dati: in I semestre 2021 valore deal a record dal 2007
Secondo un nuovo report esclusivo dello studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (GPBL) redatto in collaborazione con Mergermarket e Unquote, nel primo semestre del 2021 si è registrata una forte performance nel mercato italiano delle fusioni e acquisizioni, con il ritorno alla ribalta del dealmaking.
Nella prima metà del 2021 l’attività di dealmaking in Italia ha continuato a crescere facendo leva sullo slancio già registrato alla fine dello scorso anno. Dopo un periodo di volatilità dell’M&A nel mercato italiano, il Q4 2020 ha chiuso l’anno con un numero record di deal.
Nell’ultimo trimestre sono stati registrati 209 deal, che rappresentano – in termini di volume – il trimestre più robusto registrato da Mergermarket. Questa intensa attività di dealmaking non ha mostrato alcun segno di rallentamento nel 2021: la prima metà dell’anno ha visto 334 transazioni, con un aumento del 49% rispetto al primo semestre 2020.
Non solo è aumentato il numero di deal, ma anche il valore delle operazioni è salito alle stelle: l’attività diM&A in Italia ha raggiunto i 48,8 miliardi di euro nel primo semestre 2021, il più alto valore di deal registrato in Italia dal primo semestre 2007 (quindi dal periodo precedente il crac di Lehman e la grande crisi finanziaria globale). Guardando al futuro, ci si aspetta che questa attività di dealmaking perduri.
“Non è un segreto che il Paese abbia affrontato considerevoli sfide economiche, con un alto debito pubblico e una crescita lenta durante la pandemia. Ma adesso sta capitalizzando questo momento decisivo per accelerare attraverso una riforma strutturale necessaria sebbene ritardata. Ciò dovrebbe preparare il Paese per il futuro e favorire livelli più elevati di M&A nel lungo termine” spiega Franco Barucci, Equity Partner di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici.
Il rimbalzo dell’attività registrato nei primi sei mesi dell’anno riflette la più ampia ripresa dell’M&A che sta avvenendo in tutta Europa. Tuttavia, l’Italia sembra ora particolarmente forte.
“La ripresa del valore dei deal è stata molto più robusta in Italia rispetto ai paesi vicini” dichiara Stefano Valerio, Managing Partner di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. “L’UE e il Regno Unito hanno visto il valore dei deal aumentare del 118% su base annua a 454 miliardi di dollari nel primo semestre 2021, mentre il valore dell’M&A italiano è aumentato del 202% nello stesso periodo”.
Altri risultati chiave del rapporto includono:
- Gli investimenti del private equity hanno contribuito a stimolare il balzo nel valore delle transazioni in Italia. L’incremento nel valore dei deal nel primo semestre è stato in parte dovuto a un rinnovato interesse nei confronti della regione da parte degli investitori di private equity. Il valore del PE è aumentato del 508% rispetto all’anno precedente, con 28,4 miliardi di euro di operazioni.
- TMT e servizi finanziari dominano il valore. I servizi finanziari hanno rappresentato il 21% del valore totale di M&A nel periodo 2020-H1 2021, rispetto a una quota di appena il 10% nel 2018-2019. Il segmento TMT si è mantenuto stabile nello stesso periodo con il 22% delle transazioniper valore.
- Il settore industriale e chimico rimane l’apripista per volume. Nel settore rientra il 28% di tutti i deal italiani. Tuttavia, la quota di valore delle transazioni del settore è crollata al 7% dal 22% nel 2018-2019, poiché vengono favorite transazioni più piccole.