Fed azzoppa anche Piazza Affari, avversione al rischio domina sui mercati
Vendite diffuse sui principali mercati globali, Piazza Affari compresa. Nello stesso giorno dell’accordo tra Italia e Ue che ha scongiurato la procedura di infrazione, è arrivata la doccia fredda la nuova stretta sui tassi da parte della Fed.
La penultima seduta prima della pausa natalizia vede Piazza Affari in decisa flessione con l’indice Ftse Mib che cede l’1,62% a quota 18.635 punti. Non sono lontani i minimi annui toccati nella prima metà del mese. Tra i singoli titoli spiccanbo i ribassi del settore oil (-3,05% Tenaris, -3,3% Saipem, -1,69% Eni) in scia ai nuovi cali del prezzo del petrolio. Male anche le banche con Unicredit e Intesa Sanpaolo che arretrano di oltre il 2%.
“Oggi il mercato dovrà somatizzare, in condizioni di liquidità sempre più precarie con le festività alle porte, lo shock serale impartito da Powell o dalla semplice ennesima rottura di livelli di supporto, a seconda dei punti di vista”, rimarca Alessandro Balsotti, Strategist e Gestore del JCI FX Macro Fund.
Sull’obbligazionario lo spread si mantine epoco sotto i 260 pb, in allargamento soprattutto a causa del parallelo calo del rendimento del Bund, su cui si stanno concwentrando gli acquisti in scia all’aumento dell’avversione al rischio sui mercati.
Fed alza tassi e prevede altre due strette nel 2019
Ieri sera la Federal Reserve ha alzato i tassi di 25 pb, in linea con le attese, e ha abbassato le stime sulla crescita del Pil 2018 e 2019. L’istituto centrale guidato da Jerome Powell ha tuttavia rivisto al ribasso le stime sulle strette monetarie del 2019 dalle precedenti tre a due.
Il rialzo dei tassi della Fed ha messo sotto pressione Wall Street, che ieri sera ha testato i nuovi minimi dell’anno.
“L’intensificarsi delle tensioni su crescita e sui mercati spingerà la Federal Reserve a un sentiero più prudente nel 2019”, argomenta James Knightley, Chief International Economist di Ing.