Ferrari, nuovi record assoluti grazie a fattori tecnici e fondamentali
Durante la seconda metà di agosto i mercati azionari globali hanno mostrato una fase di forte ripresa, guidata dall’aspettativa di tagli ai tassi di interesse. Ferrari, titolo del lusso quotato a Piazza Affari e con forte brand recognition, ha in parte beneficiato di questi flussi di capitale. In questi giorni, le azioni del Cavallino stanno viaggiando sui massimi storici grazie a un rally di oltre il +20% dai minimi di inizio agosto. Cerchiamo di capire quali sono le cause fondamentali e tecniche che hanno innescato il movimento al rialzo.
La spinta dalla trimestrale e dagli analisti
Il titolo Ferrari ha registrato un forte rialzo nel mese di agosto 2024 (+17,6%), sostenuto principalmente dai risultati migliori delle attese per il secondo trimestre, pubblicati il 1° agosto, e dal miglioramento della guidance per l’intero 2024.
Nel periodo aprile-giugno, Ferrari ha riportato ricavi in crescita del 16,2% a 1,7 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti, grazie a un mix di prodotto più ricco e a maggiori personalizzazioni. L’utile netto è aumentato del 24%, raggiungendo i 413 milioni di euro, oltre le stime degli analisti.
Per quanto riguarda la guidance 2024, Il Cavallino prevede ricavi netti per almeno 6,55 miliardi, rispetto alla precedente stima di un fatturato oltre i 6,4 miliardi. L’utile diluito per azione (Eps) adjusted è atteso a un livello superiore a 7,90 euro (vs eps maggiore o uguale a 7,50 euro). Infine, il limite inferiore dell’Ebitda adjusted è stato rivisto da 2,45 a 2,50 miliardi di euro.
La società, oltre a essere la più capitalizzata di Piazza Affari (la market cap attuale viaggia sopra gli 80 miliardi), è anche una di quelle maggiormente apprezzate dagli analisti, come dimostra il recente incremento del target price da parte di Morgan Stanley. La banca d’affari statunitense ha alzato il prezzo obiettivo da 366,57 a 465,7 euro, confermando la raccomandazione “Overweight/Attractive”. Tra i punti di forza dell’azienda di Maranello, vengono citati la fedeltà al marchio e la bassa esposizione al mercato cinese.
Il punto grafico e tecnico su Ferrari
Da inizio 2024, il titolo Ferrari presenta una forza relativa importante rispetto al Ftse Mib, il principale indici di riferimento del mercato italiano di cui fa parte anche il Cavallino. Come emerge dal grafico qui sopra (fonte TradingView), Ferrari segna un +45% ytd, sovraperformando di circa 34 punti percentuali il Ftse Mib (+11% ytd).
Il grafico sottostante di Ferrari (fonte TradingView) mostra uno scatto rialzista a fine gennaio di quest’anno che si è fermato il 27 marzo in area 410 euro. Da qui il titolo è entrato in una zona di congestione rappresentata dal rettangolo grigio sul grafico. In questo periodo il prezzo del titolo ha oscillato per un certo periodo di tempo senza una chiara direzione all’interno del trading range tra 370 e 410 euro.
Questa figura grafica di continuazione indica un momento di indecisione tra compratori e venditori. Nella specifica situazione di Ferrari, questo rettangolo evidenzia una fase laterale che si è verificata prima del breakout rialzista di metà agosto, suggerendo che il titolo potrebbe aver accumulato forza per il successivo movimento al rialzo. L’importanza di questa zona risiede nel fatto che, dopo la rottura, è diventata un potenziale supporto in caso di correzione futura. Il breakout della parte superiore del rettangolo, avvenuta il 16 agosto con un’apertura in gap up, ha innescato un forte movimento rialzista che ha portato Ferrari su nuovi massimi storici in area 450 euro.
Il superamento di livelli chiave di resistenza nella seconda parte di agosto potrebbe aver innescato una serie di acquisti automatici da parte di investitori istituzionali. L’incremento dei volumi associato a questi breakout tecnici spesso amplifica i movimenti al rialzo, spingendo ulteriormente il titolo.
Medie mobili, indicatori tecnici e volume profile
Sul grafico di Ferrari sono visibili due medie mobili: una a 50 periodi (linea gialla) e una a 200 periodi (linea arancione). Entrambe le medie mobili stanno attualmente offrendo supporto al prezzo, suggerendo un trend rialzista consolidato. Da notare anche la presenza di una trendline ascendente significativa (linea blu nel grafico), avviata dai minimi di settembre e ottobre 2023, che ha sostenuto il movimento al rialzo sin dal minimo toccato a gennaio di quest’anno.
Dal punto di vista algoritmico, l’oscillatore RSI (Relative Strength Index) a 14 periodi si trova attualmente a 78 in zona di ipercomprato (oltre 70), segnalando che il titolo potrebbe essere vulnerabile a una fase di consolidamento o correzione nel breve termine. D’altra parte, il MACD (Moving Average Convergence Divergence) rimane in territorio positivo, confermando la forza del trend rialzista, anche se è presente un lieve appiattimento delle curve, il che potrebbe indicare un possibile indebolimento della spinta rialzista.
L’analisi del volume profile (gli istogrammi nella parte sinistra del grafico) evidenzia una forte concentrazione di volumi tra 370 e 400 euro, suggerendo che questa zona potrebbe fungere da supporto solido in caso di ribassi. Il PoC (Point of Control), la linea rossa orizzontale, si trova in zona 386 euro. L’incremento dei volumi registrato durante il recente breakout rialzista aggiunge fiducia alla sostenibilità del movimento attuale.
I possibili scenari futuri
Dal punto di vista tecnico, Ferrari si trova in una fase cruciale, con la possibilità di ulteriori rialzi, ma presenta anche segnali di possibile eccesso di acquisti che potrebbero preludere a una correzione.
Il titolo ha infatti raggiunto una resistenza importante a 450 euro, che rappresenta il massimo storico. Questo livello potrebbe frenare temporaneamente il movimento rialzista e causare una fase di consolidamento o correzione. Con superamento dei 450 euro, il Cavallino potrebbe proseguire il rally verso un target potenziale intorno a 470 euro. Questo scenario rialzista verrebbe ulteriormente confermato da un aumento dei volumi e dal mantenimento dell’RSI in area di ipercomprato senza segnali di inversione.
Al contrario, in caso di debolezza del trend, il primo supporto da tenere sotto controllo si trova a 442,8 euro. La rottura di tale livello potrebbe provocare una breve fase di correzione verso prima 431,3 euro e poi 417,1 euro, che rappresenta una zona critica di difesa del trend rialzista. Monitorare attentamente i suddetti livelli chiave sarà essenziale per definire le prossime mosse operative.