Fiammata del petrolio, sarà effetto valanga sull’85% della spesa
La fiammata del petrolio sul mercato delle materie prime, innescata dagli attacchi del fine settimana in Arabia Saudita, avrà ripercussioni anche sulle tasche degli italiani. In un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada, l’impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti avrà un effetto valanga sulla spesa di tutti i giorni, con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione (e quindi sui prezzi dei beni finali). E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al rincaro record delle quotazioni del greggio.
Sui mercati delle materie prime, il Brent è arrivato a salire fino al 19,5% a quota 71,75 dollari, sui livelli che non si vedevano dalla guerra del Golfo del 1991, mentre il Wti ha segnato un balzo del 15,5%, il suo maggior aumento giornaliero dal 22 giugno 1998, fino a 63,34 dollari al barile. A innescare la fiammata sono stati alcuni attacchi nel fine settimana contro due installazioni strategiche del colosso Aramco, in Arabia Saudita, che hanno ridotto la produzione di 5,7 milioni barili al giorno, quasi la metà della produzione dell’intero paese, ovvero l’equivalente del 5% del consumo giornaliero mondiale. Si ricorda che l’Arabia Saudita è il maggiore esportatore mondiale di petrolio. Riad ha risposto di essere pronta a intervenire, attingendo alle proprie riserve strategiche, che lo scorso giugno ammontavano a 188 milioni di barili. Ma economisti e strategist sono scettici, e ritengono che la minore offerta porterà i prezzi del petrolio a riavvicinarsi a quota 100 dollari.
L’aumento delle quotazioni del petrolio quindi sembra destinato a non sgonfiarsi nel breve termine, ma anzi a continuare, contagiando il resto dell’economia. Perché se salgono i prezzi del carburante aumentano i costi per le imprese e quindi i prezzi per i consumatori finali, il cui potere di acquisto sarà destinato a ridursi con effetto sulla spesa, illustra la Coldiretti, che stima un effetto valanga sull’85% della spesa in Italia.