Fiducia consumatori italiani cala a marzo ai minimi da gennaio 2021, giù anche quella delle imprese (ma a una intensità minore)
Marcato calo a marzo della fiducia dei consumatori italiani che si porta sul valore più basso da gennaio 2021. Torna a diminuire, dopo il recupero del mese scorso, anche quella delle imprese. Pesano (soprattutto sulle aspettative) gli effetti della crisi geopolitica internazionale e dell’impennata dei prezzi delle materie prime.
Nel dettaglio, l’indice del clima di fiducia dei consumatori è sceso in maniera marcata da 112,4 a 100,8 punti (valore più basso da gennaio 2021) mentre quello delle imprese ha registrato una flessione più contenuta, passando da 107,9 a 105,4. È l’Istat a dare il consueto aggiornamento mensile. Sulla flessione della fiducia dei consumatori l’istituto di statistica spiega che “il ridimensionamento così accentuato dell’indice è essenzialmente dovuto al forte deterioramento delle aspettative sia sulla situazione economica del paese sia su quella personale nonché ad un aumento delle attese sulla disoccupazione. In deciso peggioramento risultano anche i giudizi sull’opportunità all’acquisto di beni durevoli”.
Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo seppur con intensità diverse. Il clima economico e quello futuro cadono, rispettivamente, da 129,4 a 98,2 e da 116,6 a 93,5; il clima personale scende da 106,8 a 101,7 e quello corrente cala da 109,6 a 105,7. Guardando alle imprese, tutti i comparti indagati registrano una diminuzione dell’indice di fiducia ad eccezione di quello delle costruzioni.
Unc: effetto caro bollette, caro carburanti e Ucraina
“Prosegue l’effetto caro bollette, caro carburanti e carovita, aggravato dalle preoccupazioni innescate dopo l’invasione dell’Ucraina”, sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “Era ovvio che la guerra avrebbe aggravato una situazione già compromessa, facendo crollare la fiducia degli italiani”, prosegue Dona che esorta il Governo a intervenire nuovamente sui rincari di luce e gas prima dell’aggiornamento trimestrale delle bollette previsto per il 29 marzo. Anche Assoutenti chiede un intervento dell’esecutivo Draghi alla luce del fatto che “il peggioramento delle aspettative dei consumatori porterà ad una contrazione della spesa nel breve periodo”.