Notiziario Notizie Italia Figli e università: ecco perché è bene investire sin da quando sono piccoli

Figli e università: ecco perché è bene investire sin da quando sono piccoli

29 Ottobre 2018 17:17

In Italia ogni anno sono più di 1 milione e mezzo gli studenti universitari, di cui oltre 600.000 fuori sede e la cifra che una famiglia deve considerare di dover spendere per un figlio iscritto ad un corso di laurea triennale varia dai 34 ai 45mila euro. Politecnico e la Bocconi di Milano, le università di Bologna, Pisa, Roma Sapienza, Napoli Federico II, il costo da sostenere varia ovviamente a seconda dell’ateneo,  aumentando qualora si opti per una soluzione privata.

Tasse universitarie, vitto e alloggio: quanto si spende

Per aiutare i genitori ad operare un’opportuna pianificazione in vista di questa scelta, Moneyfarm ha stimato il costo di un ciclo universitario triennale in alcuni tra i principali atenei italiani, considerando tre voci di spesa: tasse universitarie, vitto e alloggio. Così per quanto riguarda le tasse universitarie, rimanendo nel contesto dell’università pubblica, molto dipende dalla reddito Isee del nucleo familiare. Così chi si iscrive alla Sapienza di Roma spenderà 1027,35 euro contro i 1329,99 dell’Alma Mater di Bologna e 1030,27 della Normale di Pisa. I prezzi si alzano un po’ naturalmente quando si opta per la soluzione privata anche se, in generale, i prezzi dell’università italiana restano estremamente bassi se confrontati con quelli dell’università americana: un anno ad Harvard costa l’equivalente di 53.000€. Vero è che questa cifra dà diritto all’alloggio nel campus universitario e che sono previste agevolazioni anche molto significative in base al reddito. Quella per l’affitto della casa è una delle spese più significative per gli studenti. Ovviamente, molto dipende dalla soluzione abitativa che si sceglie. Così a Roma si spende in media per una stanza 428 euro, 399 euro a Bologna, fino a 303 euro a Pisa. Per i costi di vitto, è difficile calcolare con precisione quanto sia la spesa e ovviamente essa andrà a variare a seconda dello stile di vita che si vuole adottare: a Roma si spendono in media per 10 mesi 6110,90 euro di vitto, a Bologna 6109,509 euro e a Milano 6500.

 Quando e come investire per l’università?

 Considerando queste spese, la ricerca di Moneyfarm mostra che almeno in Italia la maggior parte delle famiglie possono permettersi questa spesa, mettendo in atto la dovuta pianificazione sin dalla tenera età dei figli. Se l’obiettivo è molto lontano nel tempo, però, per organizzarci bisogna considerare l’effetto dell’inflazione, che determinerà un aumento del costo per l’università da qui a 10 anni. Per questo, suggeriscono dalla società internazionale di gestione del risparmio specializzata negli investimenti a medio-lungo termine, per non rischiare che i propri risparmi perdano di valore, è consigliabile farli fruttare attraverso un investimento.

 Se i tempi sono certi e l’obiettivo è chiaro, l’investitore ha già a disposizione quasi tutte le informazioni che servono per pianificare il giusto investimento. Il consiglio è di iniziare un investimento del genere il prima possibile, per via della composizione degli interessi, ovvero il valore garantito nel tempo dai rendimenti reinvestiti. Immaginando di ridurre l’orizzonte temporale di 10 anni, per accumulare la stessa cifra bisognerebbe aumentare il contributo iniziale di oltre il 50% (per esempio portando un contributo di 200 euro ad almeno 350 euro). In alternativa, bisognerebbe aumentare l’investimento iniziale per un fattore di quattro. In generale, le caratteristiche che un investimento di questo tipo deve avere sono commissioni contenute e flessibilità. Ciò è vero per tutti gli investimenti, ma ancora di più quando l’orizzonte temporale è molto lungo: commissioni contenute perchè optare per una soluzione molto costosa può vanificare l’effetto di composizione degli interessi, e flessibilità perchè l’emergere di futuri bisogni oggi imprevedibili potrebbe rendere necessaria la disponibilità immediata del capitale. Infine, in generale , dice Moneyfarm, è consigliabile rivolgersi a un consulente, meglio se indipendente, che sia in grado di supportare l’investitore nel tempo.