FinTech e i 5 trend del settore: verso l’era della Fintegration e della fine dello sportello (tradizionale)
Anche il mondo FinTech (in estrema sintesi la ‘finanza tecnologica’) ha subito una accelerazione nel 2020 in scia allo scoppio della pandemia di Covid-19. Tanto che, secondo l’analisi dell’ufficio studi di BorsadelCredito.it, l’anno che è ormai giunto al termine potrebbe essere considerato “l’anno della svolta” per questo ambito. O forse meglio, “l’anno in cui è entrato in maniera definitiva nella fase 2, quella della maturità”. Una fase in cui la collaborazione con le banche sarà sempre più frequente, gli sportelli tradizionali spariranno, la tecnologia renderà più efficienti i business e gli e-commerce cresceranno esponenzialmente. Ma quali saranno le tendenze che guideranno il FinTech nel 2021? BorsadelCredito.it ha individuato i cinque trend che hanno caratterizzato il settore, e probabilmente lo guideranno anche in futuro.
Il primo punto riguarda l’era della Fintegration (che segnerà le collaborazioni con le banche). Già da tempo, prima che scoppiasse la pandemia, si indicava il 2020 come l’anno della collaborazione con le banche. “L’Italia è arrivata in ritardo rispetto al mondo anglosassone in cui vigono schemi di referral almeno dal 2017, ma la fine del 2019 ci aveva portato la netta sensazione, anche con l’avvio della PSD2 in Italia, che fosse arrivato il nostro turno – spiegano gli esperti -. E il lockdown ha dato la spinta definitiva per la forma privilegiata che la collaborazione assumerà: la Fintegration”. Lo ha scritto un report di agosto di Cb Insights: in quel caso il riferimento era al FinTech integrato come servizio nell’offerta di società non finanziarie, nel real estate, nelle risorse umane, nel commercio e può rappresentare un driver importante per la crescita dei ricavi. BorsadelCredito.it sostiene che questo varrà sempre più anche per le banche: integreranno le tecnologie FinTech in private label, per migliorare l’esperienza di uso dei propri clienti in base alla domanda emergente. Cioè, se non ingloberanno al loro interno una FinTech, compreranno da essa la tecnologia necessaria per offrire servizi più avanzati.
Il secondo punto ruota attorno alla fine dello sportello. BorsadelCredito.it rimarca che la via (quasi obbligata) per le banche, dopo aver sperimentato la pandemia, è quella di virare al digitale per continuare a operare in qualsiasi condizione di emergenza. Era un trend già in atto prima, ma adesso rappresenta un punto di non ritorno. “Lo sportello bancario sparirà per come lo conosciamo – si legge nel report odierno -. A parte la diminuzione in valore assoluto di punti fisici di accoglienza dei clienti, probabilmente la filiale non smetterà di esistere ma sarà completamente diversa da come la conosciamo e dovrà garantire al cliente un’esperienza d’uso senza soluzione di continuità e interruzioni, simile a quella che sperimenta in digitale”.
Il terzo trend è stato definito come “strapotere della tecnologia”. La pandemia ha fatto emergere il vero valore aggiunto del FinTech, che sta nel suo suffisso, tech. “Quello che noi forniamo è la tecnologia dirompente che è in grado di cambiare i business rendendoli più efficienti”, osservano da BorsadelCredito.it che cita i big data, ma anche le tecnologie emergenti, quali Robotic Process Automation (RPA) e Blockchain. L’automazione dei processi è probabilmente, spiega, lo strumento chiave per migliorare la redditività delle banche, abbattendo i costi. La Blockchain ha grandi possibilità applicative in praticamente tutte le aree della finanza, dai pagamenti al credito, facilitando la collaborazione con l’ecosistema e la condivisione dei costi.
Non manca poi tra le tendenze del FinTech l’effetto e-commerce. Anche in Italia, dove l’e-commerce non è certo una prassi, i primi sei mesi di pandemia e lockdown hanno reso gli acquisti in remoto un’abitudine. “Ovviamente questo è un vantaggio per chi offre soluzioni FinTech, perché rende necessari per chi vende online soluzioni sicure di pagamento elettronico e altri servizi”, spiegano ancora gli esperti.
E infine è l’anno della selezione che porta a un FinTech a maggior valore aggiunto. In un mercato che si consolida e diventa più efficiente, non c’è più spazio per i tentativi. Il nostro settore, che è giovane, avendo solo cinque anni di vita in Italia, inizia a vedere una certa selezione delle idee e dei business. La pandemia ha reso evidente il potenziale del FinTech, evidenziando anche eventuali criticità laddove fossero presenti. Il mercato si fa più selettivo e da questo momento in poi continueranno a competere solo le FinTech in grado di portare un’offerta di valore.