Fisco: una famiglia su cinque non paga la tassa sui rifiuti. Roma maglia nera
Roma maglia nera a livello nazionale per il mancato pagamento della tassa sui rifiuti. A dirlo l’analisi di Crif Ratings condotta sui bilanci dei comuni italiani che ha analizzato i mancati incassi su base pro capite relativi alla tassa rifiuti del 2016, evidenziando le differenze emergenti a livello regionale, provinciale e di città metropolitane.
Con la IUC è arrivata la TARI
Il legislatore ha introdotto con la IUC, l’Imposta Unica Comunale, tre diverse imposte: l’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, la TARI, il tributo locale sui servizi indivisibli e la TARI, la nuova tassa sui rifiuti. Nuova nel senso che la TARI va a sostituire le precedenti Tares, Tarsu e Tia ed ha come fondamento un principio molto caro all’Unione europea, ossia “chi inquina paga”.
Le città e le Regioni che non pagano il dovuto
I dati del report di Crif Ratings mettono in luce proprio la mancata riscossione della TARI che costituisce un grande problema a livello locale. Ebbene dal report merge che nella provincia di Roma ogni cittadino non paga 149 euro di Tari e 198 euro se si considera Roma come città metropolitana, con la più bassa percentuale nazionale di riscossione sull’accertato (29%). A livello regionale è proprio il Lazio a guidare la classifica per il mancato incasso della tassa dei rifiuti con una media di 121 euro pro capite (51% la riscossione su importi accertati), seguito dalla Sicilia (circa 77 euro), la Campania (63 euro) e la Calabria (circa 45 euro). Tra le regioni virtuose lo studio annovera quelle a statuto speciale del Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Val d’Aosta), la Lombardia e il Veneto con mancati incassi pro capite inferiori a 10 euro (ovvero meno dell’4% dell’accertato).
Guardando ai dati in generale, la fotografia che emerge dal report di Crif ratings è che per la TARI ogni anno manca all’appello il 20% di quanto dovuto che in altri parole, significa che una famiglia italiana su cinque non paga la tassa. L’omissione ha fatto registrare cifre record, a 1,8 milairdi di euro solo nel 2016 e mediamente nel triennio 2014-2016 a 1,7 miliardi.
Perché non si paga la TARI?
In generale il report di CRIF Ratings rileva che la TARI rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere pagato dagli utenti per la sua natura “quasi universalistica” visto che a conti fatti risulta difficile discriminare la raccolta per le utenze morose.
Inoltre il corrispettivo dovuto dall’utenza è legato esclusivamente ad elementi che esulano dall’effettivo utilizzo del servizio – ad esempio la superficie dell’abitazione e il numero componenti del nucleo familiare – finerndo epr ampliare le esternalità negative di comportamenti spesso “non etici”. Infine dice il report, dal punto di vista finanziario, l’applicazione della logica del tributo fa restare in capo ai Comuni il rischio di mancata riscossione.