Flat Tax a due aliquote: affare per i redditi tra 40 e 60 mila euro, ecco chi vince e chi perde con la “tassa piatta”
Nel programma di governo messo a punto da M5S e Lega spicca la flat tax, cavallo di battaglia del leader della Lega, Matteo Salvini, che in campagna elettorale ha promesso una tassa unica del 15% per tutti anziché le attuali 5 aliquote che arrivano fino al 43%. Una svolta fiscale, che partirebbe dal 2019, che andrebbe a favorire soprattutto le fasce di redito medio-alte, con addirittura il rischio di effetti distorsivi per i redditi bassi. Un single reddito annuo di 15 mila euro avrebbe un vantaggio fiscale di solo il 5%, mentre una famiglia con pari reddito si troverebbe a dover pagare di più rispetto ad oggi.
La flat tax sarà di gran lunga la misura più onerosa tra quelle concordate da M5S e Lega con un costo stimato di 50 miliardi di euro. Il costo della flat tax dovrebbe essere coperto in buona parte (35 mld) da un condono fiscale – ribattezzato da Matteo Salvini “pace fiscale” – che permetterebbe con il versamento di una quota tra il 6 e il 25% del dovuto sulle cartelle esattoriali per chiudere ogni pendenza con il Fisco. Altri 15 miliardi arriverebbero da cancellazione di agevolazioni e sconti fiscali, spending review e dismissioni di asset immobiliari”, riferisce il senatore leghista, Armando Siri, intervistato da Repubblica. Negli anni successivi la flat tax si autofinanzierebbe grazie all’aumento del gettito portato dalla crescita dei consumi derivante dal taglio delle tasse.
Redditi tra 40 e 60 mila euro i più premiati: fino a -52% di tassazione
Nella versione approvata la riforma del fisco non andrebbe proprio nella direzione di una “tassa piatta” ma sarebbe declinata con due aliquote fiscali: 15% per reddito familiare inferiore a 80mila euro e 20% per reddito familiare superiore agli 80mila euro.
Per l’aliquota del 15% ci sarebbe poi tre sottocategorie con un meccanismo di deduzioni fisse da 3mila euro per ogni componente nelle famiglie con redditi fino a 35mila euro e deduzioni limitate solo ai famigliari a carico per i redditi tra 35 mila e 50 mila euro.
Dai primi calcoli riportati dal Sole 24 Ore, i vantaggi maggiori della flat tax andrebbero per i contribuenti con un reddito famigliare da 40-60mila euro. Una rivoluzione fiscale che porterebbe a più che dimezzare la tassazione per queste fasce di reddito che comprendono circa il 5% degli italiani.
In termini percentuali, in area 60 mila euro c’è il vantaggio maggiore con -52% per la famiglia monoreddito e -31% per le famiglie con due redditi. Benefici cospicui anche nella fascia dei 40mila euro: -45% per i single e -17% della famiglia bi-reddito.
Pochi vantaggi per i redditi più bassi
Di contro i vantaggi rischiano di essere risibili per i redditi più bassi. Un single con 15mila euro di reddito annuo , sempre secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, si vedrebbe ridurre l’imposta statale solo del 5%, e con lo stesso reddito una famiglia rischierebbe di dover pagare più tasse. Pertanto la Lega ha pensato a una clausola di salvaguardia per evitare rincari. Nodo che coinvolge non pochi italiani: sono infatti oltre 18 milioni, cioè il 44,9% del totale, i contribuenti le cui dichiarazioni dei redditi si fermano sotto i 15mila euro annui.