FMI avverte l’Italia: rischio contagio in futuro, priorità a taglio deficit e debito
L’Italia rischia di contagiare altri mercati non ora ma nel futuro. Lo scrive nero su Bianco il Fondo monetario internazionale nel rapporto sull’Europa pubblicato oggi. In Italia i rendimenti dei BTp sono saliti ai massimi da 4 anni a causa delle difficoltà nel formare il governo e dell’incertezza sulle politiche dice l’istituto guidato da Christine Lagarde. “Per ora” dice l’FMI “gli effetti di contagio ad altri mercati sono stati piuttosto contenuti ma vi è una sensibile incertezza e il contagio da stress futuri potrebbe essere notevole, specie per le economie con fondamentali più deboli e cuscinetti fiscali limitati”.
L’istituto sottolinea nel rapporto che alcuni paesi dovrebbero dare la massima priorità a politiche di riduzione del deficit e del debito. “I governi europei dovrebbero approfittare dell’opportunità di una crescita sopra il potenziale e di un basso tasso di disoccupazione per portare avanti politiche che favoriscono la crescita e ridurre gli alti livelli del debito pubblico ricostituendo cuscinetti fiscali in modo da poter far fronte a futuri shock”. “L’urgenza è particolarmente grande in paesi con vulnerabilità significative, come l’Italia e la Turchia’.
Confermato taglio stime di crescita
Nel documento odierno il Fondo Monetario Internazionale ha anche confermato le stime di crescita per l’Italia già pubblicate a ottobre e che erano state ridotte rispetto alle proiezioni di aprile. Nello specifico si prevede una crescita all’1,2% nel 2018 contro l’1,5% delle previsioni di aprile e all’1% per il 2019 contro il precedente 1,1%. Confermata allo 0,9% la crescita prevista per il 2020. Per il 2019 il Governo prevede invece una crescita dell’1,5% grazie alle misure di stimolo messe in campo con la legge di bilancio.
Espansione Ue a ritmo più lento del previsto
Nel Rapporto sull’Europa il Fondo monetario internazionale ha previsto peer l’Eurozona un’espansione al 2% quest’anno (da 2,3%) e all’1,9% nel 2019 (da 2%) mentre si conferma la previsione al ritmo dell’1,7% nel 2020. L’attività economica – si legge nel Rapporto – ha continuato a espandersi nella prima metà del 2018, sebbene con un ritmo più lento del previsto continuando a beneficiare di una solida domanda interna grazie all’aumento dell’occupazione e dei salari. “L’ambiente esterno è diventato meno favorevole e il supporto dovrebbe attenuarsi ulteriormente nel 2019 a causa del rallentamento della domanda globale, delle tensioni commerciali e dei maggiori prezzi dell’energia”, si legge.