Fondi immobiliari: prevista crescita nel 2020 e 2021, più interesse per studi clinici e spazi co-working
Il risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari (quotati, non quotati) e i Reits continua a crescere nel mondo e la pandemia da Covid- 19 ha solo rallentato questo trend. Alla fine del 2019 il patrimonio immobiliare di fondi e Reits ha raggiunto nel mondo 3.180 miliardi di euro, che rappresentano un aumento dell’8,5 per cento rispetto all’anno precedente. Nei primi mesi del 2020 l’industria dei patrimoni immobiliari gestiti, pur avendo dei cali da ricavi da locazione ha mostrato una forte resilienza, soprattutto nella conservazione del valore del sottostante. Questi alcuni dei dati illustrati da Scenari Immobiliari in occasione del 36mo Rapporto 2020 “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato in collaborazione con lo Studio Casadei.
“In vent’anni – ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – il comparto del risparmio gestito in immobili, a livello globale, è cresciuto più di tutto il secolo scorso. Dal 2000 al 2019 il patrimonio di fondi e Reits è più che raddoppiato. In questo modo famiglie e investitori hanno saputo reggere alla crisi del 2008 e oggi stanno affrontando con una relativa tranquillità il post pandemia”.
In Italia le previsioni per il 2020 e il 2021 sono positive, si avviano nuovi trend
Il mercato dei fondi immobiliari italiani continua a crescere in modo sostenuto e nel 2019 ha raggiunto un peso dell’11 per cento in Europa. A fine 2019 il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 505 fondi attivi in Italia ammonta a 91,5 miliardi di euro, con un incremento del 10,9 per cento sul 2018. Le previsioni per il 2020 sono per un incremento di Nav e patrimonio di circa il 4 per cento.
“In previsione il patrimonio dei fondi potrebbe arrivare a 95 miliardi di euro detenuti da circa 520 fondi immobiliari nel 2020 – ha precisato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – Le prospettive per quest’anno, infatti, nonostante le difficoltà del periodo, sono positive e dipendono in discreta parte da operazioni già avviate nel 2019. Saranno certamente da verificare nei prossimi mesi i possibili cali di ricavi da locazione, per il momento contenuti”.
“Tra il 2020 e il 2021 – ha detto Breglia – il settore avrà una ulteriore spinta sia dai fondi pubblici che dai tanti investitori esteri attivi attraverso questo strumento. E’ realistica una previsione di patrimonio a 100 miliardi di euro a fine 2021”.
Nel dettaglio, risulta in crescita l’interesse per il settore ricettivo, il residenziale, la logistica e gli sviluppi mentre diminuisce per il comparto degli uffici. Le previsioni circa l’andamento del mercato immobiliare per il prossimo anno dicono che gli scambi sono in forte calo soprattutto per negozi, alberghi e capannoni. In diminuzione moderata, o comunque più stabili, gli scambi di beni a destinazione residenziale e terziaria. Aspettative di maggiore movimentazione si hanno invece per le asset class emergenti quali data center, studi clinici e spazi di co-working.